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26 Ottobre 2022In questo articolo verrà osservato in che modo l’ansia da prestazione in ambito sessuale si esprima nella preoccupazione rivolta al piacere dell’altro.
Quanto essere preoccupati di soddisfare il partner limita o blocca la prestazione? Chi, pensando di non essere abbastanza bravo/a, non si è mai rovinato un momento di intimità?
Le cause psicologiche alla base di questi pensieri sono molto soggettive, legate alle storie personali e alle esperienze relazionali di ogni individuo. Tuttavia, vedremo che cosa è emerso da alcuni studi che hanno approfondito questa preoccupazione, e che cosa possa essere di aiuto per superarla.
L’ansia da prestazione è collegata al timore di fallire, al timore di non piacere, o di non soddisfare l’altro, con le più svariate conseguenze connesse, è una presenza ingombrante e bloccante.
Il sistema di comando legato alla paura-ansia ha come mediatore principale una risposta di adrenalina, che prepara l’uomo (o l’animale) ad una reazione di attacco o fuga. La risposta di adrenalina generata dall’ansia è incompatibile con la funzione sessuale, che è favorita da sensazioni di calma e di benessere per generare l’eccitazione sessuale.
Le sensazioni di imbarazzo e di vergogna collegate all’ansia da prestazione, di non riuscire a far godere l’altra persona o di non riuscire a svolgere “un atto sessuale adeguato”, ostacolano il desiderio sessuale, inibendo il comportamento spontaneo; ne consegue la difficoltà di raggiungimento dell’erezione, di mantenimento dell’erezione o di raggiungimento dell’orgasmo.
Problema solo maschile?
No. Anche le donne si preoccupano che la loro prestazione sia soddisfacente e che il partner stia godendo o meno durante il rapporto. L’ansia di una prestazione insoddisfacente mette in difficoltà il soggetto che teme di non riuscire a essere adeguato, alimentando così il circolo vizioso dell’ansia da prestazione, che favorirà proprio la paura temuta, ossia l’essere impacciato e poco spontaneo.
Che cosa favorisce il piacere?
Per il raggiungimento dell’orgasmo si è visto come determinante la predisposizione a lasciarsi andare alle sensazioni, abbandonando il controllo dell’azione e dandosi il permesso di potersi esprimere liberamente. Dunque, per raggiungere l’orgasmo è necessario lasciare andare le paure e le preoccupazioni di come si sta vivendo l’atto, comprese le paure di non piacere all’altro, esprimendo se stessi in totale libertà.
Per entrambi i sessi la costruzione dell’intimità auspicabilmente favorisce la percezione di sentirsi accolti e accettati nella libera espressione di sé. Dedicare del tempo alla costruzione dell’intimità di coppia prima di trovarsi nel letto assieme è già una forte rassicurazione della paura di non piacere per come si è in diversi ambiti, e favorisce l’espressione della condivisione intima con l’altra persona permettendosi di esprimere anche il modo in cui si vive il proprio piacere.
Un secondo aspetto, più interno, che gioca una parte importante nell’ansia da prestazione è il giudizio che ogni persona rivolge a se stessa. Riuscire a rassicurarsi con dialoghi interni positivi è un potente antidoto contro la paura di non andare bene. Per attenuare il giudizio verso di sé può essere importante l’aiuto di un professionista all’interno di un percorso di psicoterapia.
Fonti
Leiblum S.R. Rosen R.C. (2004). Principi e pratica di terapia sessuale. Edizione italiana aggiornata a cura di Alessandra Graziottin. CIC Edizioni Internazionali, Roma.