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23 Gennaio 2022Per alcune persone, l’uso di strumenti in grado di diminuire il disagio provocato dalla non corrispondenza tra l’identità di genere e le proprie caratteristiche fisiche può essere una buona opzione da considerare.
Ad esempio, l’uso del binder è una pratica molto usata da chi esperisce una disforia di genere e da coloro che desiderano minimizzare e/o appiattire alcune parti del corpo. Ma cos’è il binder?
Il binder: di cosa si tratta
Il binder è una fasciatura che si appone sul petto con l’obiettivo di appiattirlo. E’ possibile acquistarne di commerciali, anche se esistono altre modalità per appiattire il seno, come l’utilizzo di reggiseni sportivi o stratificare in modo strategico gli indumenti.
La compressione del petto tramite l’utilizzo di strumenti come il binder è in grado di migliorare di molto la salute mentale in chi vive con sofferenza la discrepanza tra il genere assegnato alla nascita e quello da loro esperito. Non solo: l’utilizzo del binder diviene anche possibilità di espressione di genere (migliora la possibilità di essere riconosciuti per il genere), nonché in taluni casi viene anche utilizzato per aumentare la sensazione di sicurezza in luoghi pubblici (tristemente infatti il numero dei crimini contro le persone transgender è sempre di più in aumento).
L’uso del binder è inoltre diffuso in quelle persone che esperiscono una significativa disforia di genere ma per cui, per diverse motivazioni, la chirurgia non rappresenta un’opzione (perché magari non desiderata, non indicata o di difficile accesso).
Tuttavia, l’uso del binder se non effettuato correttamente rischia di causare effetti collaterali, con danni alla salute anche gravi. Per questo motivo, è importante fare chiarezza sull’argomento.
Uso del binder: quali effetti collaterali
La letteratura scientifica mostra ad oggi pochi dati rispetto all’esperienza dell’uso del binder. Se quindi non vi sono ancora risultati solidi e sufficienti per fare luce sulla questione, è tuttavia possibile rilevare talvolta alcuni effetti collaterali nell’uso di fasciature e costrizioni come quella rappresentata dal binder. Tra questi:
- Acne
- Infezioni batteriche
- Comparsa di funghi
- Prurito
- Irritazioni e rigonfiamenti
Tenere per molto tempo infatti un tessuto, magari non di qualità e scarsamente poroso, può essere causa di condizioni che possono portare agli effetti collaterali di cui sopra. Se non correttamente indossati, si riporta inoltre sintomatologia fisica negativa relata all’uso del binder, come dolore, pelle surriscaldata ed anche sintomi più gravi come segni/cicatrici e fratture.
Oltre alla possibilità di reperire i prodotti, ciò che diviene quindi fortemente necessario è la possibilità di reperire facilmente informazioni su come indossarli correttamente.
Il binder: come si usa?
E’ bene sapere che il binder non deve essere utilizzato durante le ore di sonno e nemmeno durante l’attività sportiva. L’indicazione è inoltre quella di utilizzare il binder per non più di otto ore al giorno. Sono inoltre raccomandati dei giorni di riposo, che la letteratura ha mostrato essere correlati ad una minore esposizione agli effetti negativi della fasciatura. Attenzione anche alla taglia, che deve essere giusta, e al tessuto, che deve essere di qualità.
I professionisti della salute dovrebbero incoraggiare l’uso di strumenti di cui è riconosciuto il potenziale benefico come il binder. Tuttavia, dovrebbero fornire anche adeguate informazioni in merito al suo corretto uso, affinché non si verifichino effetti collaterali e vengano massimizzati invece gli effetti positivi. Dovrebbero inoltre saper incoraggiare un dialogo aperto, sicuro e confortevole, affinché il paziente non si senta a disagio nel porre domande e non esperisca stigma.
Riferimenti
- Jarrett, B. A., Corbet, A. L., Gardner, I. H., Weinand, J. D., & Peitzmeier, S. M. (2018). Chest binding and care seeking among transmasculine adults: a cross-sectional study. Transgender health, 3(1), 170-178.
- Peitzmeier, S., Gardner, I., Weinand, J., Corbet, A., & Acevedo, K. (2017). Health impact of chest binding among transgender adults: a community-engaged, cross-sectional study. Culture, health & sexuality, 19(1), 64-75.