Se non hai mai sentito parlare di persone cisgender, ci sono buone probabilità che tu sia una di loro. Nella maggior parte dei casi la parola cisgender, infatti, è più conosciuta da chi cisgender non lo è, ovvero dalle persone transgender. Qual è il motivo? E perché è importante conoscere queste definizioni?
Cosa dice il dizionario?
Non c’è da sorprendersi della scarsa diffusione della parola cisgender in Italia, che nei nostri dizionari è arrivata solo nel 2020, con cinque anni di ritardo rispetto all’Oxford Dictionary e diversi anni dopo la sua creazione (risalente agli anni ‘90). Lo Zingarelli (2020) spiega che cisgender è ogni “individuo nel quale sesso biologico e identità di genere coincidono”. L’aggettivo transgender, invece, è stato catalogato da ormai diversi anni; tuttavia le definizioni fornite, dalle diverse fonti online, sono eterogenee e non sempre di facile comprensione. Si parla di “abitudini sessuali”, di “movimento culturale”, di “persone transessuali, cross-dressers, e travestiti”. È quindi il caso di fare chiarezza.
Partiamo dalle basi: qual è la differenza tra sesso e genere?
Sesso biologico e genere sono due concetti spesso sovrapposti che è importante non confondere tra loro. Il sesso si riconduce a una dimensione biologica ed è determinato dalla combinazione di caratteristiche cromosomiche e ormonali, dagli organi riproduttivi interni ed esterni e dalle caratteristiche sessuali secondarie (barba, seno etc). Il sesso biologico è tipicamente assegnato alla nascita (o anche prima, durante l’ecografia) sulla base dell’aspetto dei genitali esterni. Si tende poi, semplicisticamente, a farlo coincidere con un genere, trascurando un elemento fondamentale: i generi non sono determinati dalla biologia. Non sono una conseguenza o una manifestazione naturale del sesso biologico. I generi racchiudono un insieme di modelli socialmente precostituiti; sono legati a mascolinità e femminilità, con cui ogni individuo si confronta durante la propria vita, che variano di cultura in cultura.
Dunque cosa significano cisgender e transgender?
Per comprendere il significato dei due aggettivi è necessario partire dal loro terreno comune: l’identità di genere. Cisgender e transgender sono due configurazioni dell’identità di genere che può essere spiegata come il soggettivo senso di appartenenza a uno, nessuno, più generi o a combinazioni di più generi. Non sempre essa corrisponde al sesso biologico, né tantomeno coincide con l’orientamento sessuale, con cui è spesso confusa. L’identità di genere consiste in un sentire profondo e personale rispetto ai generi e alle configurazioni che possono assumere nell’individuo.
La maggior parte delle persone ha un’identità di genere maschile o femminile coincidente con l’assegnazione di genere ricevuta alla nascita a partire dai caratteri sessuali. Ciò significa che la maggior parte delle persone è cisgender (o “cis”, per abbreviazione); crescendo sperimenta come positiva e armonica la corrispondenza tra il suo sentirsi uomo/donna e il proprio sesso biologico. Le persone cisgender hanno, inoltre, un’espressione di genere allineata al sesso e al genere assegnati; il loro modo di presentarsi, nell’aspetto, nella scelta di abbigliamento e accessori e nella messa in atto di certi comportamenti riflette l’identità di genere.
Per alcune persone, invece, l’identità di genere discorda, o lo fa in parte, con quanto assegnato alla nascita. In questo caso si parla di persone transgender (o “trans”, per abbreviazione), cioè di individui che riconoscono come propria una configurazione di generi differente dal genere assegnato. Le persone transgender si identificano come donne, uomini, persone non binarie e molto altro ancora. Non è l’aspetto a definire l’identità di genere: una persona con il rossetto non necessariamente si identifica come donna, né è automaticamente di sesso femminile.
Maschio, femmina, oppure…?
Solo di recente si è iniziato a comprendere e accettare che il genere è uno spettro e non una coppia di alternative binarie, riconoscendo l’esistenza di molteplici identità di genere, al di là quella maschile e femminile. Il termine ombrello transgender le raccoglie tutte, comprendendo le identità di genere diverse da quella cisgender. Un’alternativa ancora più inclusiva è l’etichetta gender non conforming (GNC), che si riferisce anche all’espressione di genere. Gender non conforming definisce tutte le persone la cui identità o espressione di genere devia dalle norme di genere legate al sesso assegnato alla nascita.
Come si riconoscono le persone transgender?
Non esiste alcun modo per riconoscere una persona transgender o cisgender, al solo sguardo. L’unico modo, scientificamente provato, che garantisca un risultato certo, al 100%, è… chiedere! Quando in ballo c’è l’identità di genere, l’unica fonte attendibile è la persona stessa. Ma il punto è: ti interessa davvero saperlo?
La risposta può essere sì, ma la causa non dovrebbe essere la mera curiosità. Se a muoverti è, invece, il desiderio di trattare la persona che hai di fronte nel modo più rispettoso possibile della sua identità, allora puoi considerare la possibilità di porle alcune domande.
Imparare a non presumere l’identità di genere, basandosi sull’aspetto esteriore, può essere un primo, concreto, passo verso l’inclusività. “E se la persona a cui lo chiedo è cisgender e non capisce il perché di una domanda così strana?” Splendido, sarà un’occasione in più per raccontare una cosa nuova che hai appena imparato.
Come si forma l’identità di genere?
Lo sviluppo dell’identità di genere è regolato da variabili biologiche, psicologiche e socioculturali. È un processo che si avvia nella primissima infanzia e prosegue per tutta la vita. Non esiste una causa specifica per lo sviluppo di una determinata identità di genere: negli anni i tentativi di individuarla sono stati numerosi, ma inconcludenti, e con il tempo la psicologia si è spostata dalla ricerca di un “perché”, all’offerta di un “come” offrire supporto all’indagine e all’espressione dell’identità di genere.
A chi rivolgersi in caso di dubbi sulla propria identità di genere?
Il supporto psicologico può essere uno strumento utile all’esplorazione di sé. Il ruolo dello/a psicologo/a non è quello di sostituirsi all’individuo, trovando risposte al posto suo, ma quello di favorire un’indagine personale libera dai pregiudizi, praticando un approccio affermativo mirato a sostenere l’autodeterminazione dell’individuo. Ciò significa che la persona ha il diritto di ricevere supporto nella libera ricerca ed espressione della propria identità di genere, attraverso un intervento psicologico rispettoso e consapevole dell’esistenza di molteplici sfumature identitarie.
Sitografia:
https://www.apa.org/topics/lgbt/transgender
Bibliografia:
APA (2015), Adattamento delle linee guida per la pratica psicologica con le persone transgender e gender nonconforming.
https://drive.google.com/file/d/1jDEaH0wHU25fiJudnyxc4Cjx8P3WF0uP/view
Singh, A. A., Dickey, l.M. (2016), Affirmative counseling and psychological practice with transgender and gender nonconforming clients. Washington, DC: APA.
Graglia, M. (2019), Le differenze di sesso, genere e orientamento. Roma: Carocci