Nel corso della vita, la sessualità di una persona si modifica a causa di una serie di fattori fisici, emotivi, mentali e sociali. Allo stesso tempo lo sviluppo psicosessuale è frutto di un’interazione complessa tra aspetti biologici, ambientali, socio-affettivi e comportamenti appresi, che si portano appresso tutta una serie di difficoltà.
Ogni persona nella vita sperimenta difficoltà legate alla sessualità
Pr chiarezza, procederò per gradi, delineando le tappe progressive che caratterizzano la vita sessuale e relazionale, senza prendere in considerazioni aspetti peculiari che distinguono una persona dall’altra.
Dal concepimento ai primi anni di vita
In uno studio del 1986, Masters e Johnson hanno rilevato come già durante la gestazione e poco dopo la nascita siano presenti nei maschi riflessi di erezione. Allo stesso tempo, nelle femmine, hanno riscontrato lubrificazione vaginale ed erezione clitoridea nel giorno successivo alla nascita. Queste risposte sono frequenti fin dai primi attimi di vita e ricercate dai piccoli come fonte di piacere.
Verso il settimo mese di vita si passa all’autostimolazione, che diventa via via più completa fino al raggiungimento di una masturbazione completa nel 56% dei maschi e nel 30% delle femmine in età prepuberale.
Parallelamente si evolve la consapevolezza del proprio ruolo sessuale. Dai 3 anni cominciano i giochi di ruolo con chiaro riferimento al mondo genitoriale, che vedono i bambini mostrare determinate preferenze per giochi o vestiti legati al mondo maschile o femminile. Questo porta il bambino a prendere coscienza delle differenze tra maschi e femmine.
Questa comprensione che aiuta un primo passaggio dall’esplorazione del proprio corpo a quello dell’altro. È molto frequente la curiosità verso il corpo degli altri bambini, per capire e verificare eventuali somiglianze o differenze con bimbi rispettivamente dello stesso sesso o del sesso opposto.
Si tratta di una sessualità non consapevole, basata su:
- istinti e sensazioni di piacere
- curiosità di scoprire l’altro
In questa fase non è ancora contemplata la dimensione relazionale della sessualità
Adolescenza
La maturazione fisica e i cambiamenti della pubertà contribuiscono allo sviluppo della dimensione relazione della sessualità negli adolescenti.
In presenza di una persona per la quale prova attrazione fisica, portano l’adolescente a sperimentare sensazioni fisiche forti e a desiderare di vivere le pulsioni generate dalle fantasie sessuali.
Si passa dall’interesse esplorativo per la sessualità a quello relazionale.
La masturbazione inizia ad essere accompagnata da fantasie sessuali. Questo dimostra il bisogno di immaginare possibili sviluppi relazionali prima di intraprendere relazioni sessuali complete.
Per quanto negli adolescenti la funzionalità degli organi sessuali sia solitamente integra, le componenti emotive e l’inesperienza possono influenzare in modo significativo la performance sessuale.
In questa fase, l’interesse dei ragazzi è principalmente per la relazione, incuriositi dal fatto che un’altra persona provochi in loro determinate sensazioni. Il confronto con i coetanei, però, avviene spesso solo a livello di performance.
Le relazioni sono solitamente instabili e questo non aiuta a trovare conferme e sicurezze di cui si ha bisogno. L’identità sessuale e quella di genere sono in costruzione, per questo i rapporti con gli altri, ma anche con se stessi, risultano complicati.
Per gli adolescenti la sessualità può essere un tema frustrante, in bilico costante tra il bisogno di essere accettati, avere una relazione e scoprire chi si è.
Prima età adulta
Con l’età adulta l’identità sessuale e quella di genere dovrebbero essere ormai consolidate. Questo permette di avere più chiaro chi si è a 360 gradi e capire cosa si voglia o meno da una relazione. Si fanno scelte più consapevoli rispetto alla propria sessualità, ai propri partner e al tipo di relazioni che si vogliono instaurare.
È (forse) la fase più sfaccettata per la propria sessualità
Consci del proprio corpo, per l’esperienza maturata in adolescenza, e più consapevoli di se stessi, i giovani adulti sperimentano il sesso in modo più sicuro, con maggior facilità di dialogo e senza essere in costante balìa di tempeste ormonali e umorali.
In questa età spesso nasce il desiderio di riproduzione. Per molti la fertilità diventa il metro con cui misurare la propria funzionalità sessuale: questo può costituire un problema per le coppie che non riescono ad avere un figlio, per quanto cercato.
Maturità
I primi cambiamenti a livello fisiologico, psicologico e ormonale vedono uomini e donne cambiare le proprie abitudini sessuali dopo i 40 anni. È innegabile che con l’avanzare dell’età il sesso cambi.
Se da una parte la donna sente ancora distante la menopausa, dall’altra può percepire le prime lievi avvisaglie, come aumento di peso o diminuzione della lubrificazione vaginale.
Vivere la sessualità può essere più complicato per le donne che vorrebbero un figlio ma non ci riescono o per chi non ha un partner stabile ma l’obiettivo di costruire una famiglia. Ansia, depressione, tristezza possono essere un ostacolo per i rapporti sessuali o alla basa del calo del desiderio sessuale.
Anche l’uomo affronta cambiamenti in questa fase di vita: il picco di funzionalità sessuale è attorno ai 20 anni, di lì in poi si registra un lento e graduale declino delle prestazioni sessuali. La consapevolezza di non essere più “quelli di prima” può portare nell’uomo ansia da prestazione, problemi di erezione e depressione.
50 anni
L’avanzare dell’età può portare conseguenze negative per l’integrità fisica della donna, motivo per cui deve prendersi cura di se stessa per mantenere trofismo e lubrificazione vaginale. Anche i cambiamenti ormonali incidono nel desiderio sessuale e nell’accettazione della trasformazione del proprio corpo. È un periodo che comporta una nuova accettazione di sé e al contempo un cambiamento nella relazione sessuale con il partner.
Negli uomini, i 50 anni possono portare in dote la diminuzione del testosterone e il conseguente calo del desiderio sessuale.
Per mantenere viva l’intesa sessuale, in questa fase, sono necessari intimità, dialogo e capacità di ascoltarsi a vicenda
60+ anni
Vivere la sessualità a questa età può essere complicato, specie per problematiche a livello fisico (magari condizionate qualche patologia). Nonostante ciò:
non è vero che con l’età si perde l’interesse per il sesso.
Una buona relazione con il partner o con il proprio corpo agevola erotismo e auto-erotismo. Non bisogna rassegnarsi all’età: il dialogo con il partner o l’aiuto di un professionista possono portare a una felice risoluzione dei problemi.
Nonostante i cambiamenti psicofisici e relazionali, anche gli anziani possono vivere una sessualità e un’affettività appaganti.
La sessualità non coincide con la capacità riproduttiva e l’efficienza delle prestazioni
Molto dipende da come una persona ha vissuto la propria sessualità nell’arco della sua vita: mantenere una certa costanza nei rapporti favorisce il funzionamento sessuale anche superati i 70 anni.
Conclusioni
Ogni fase della vita si caratterizza per difficoltà a livello sessuale, fisico, psicologico e relazionale. È opportuno in queste circostanze consultare lo specialista più adatto alla risoluzione dei propri problemi. Escludendo cause organiche di un disturbo, è possibile che le problematiche derivino da problemi relazionali.
La prevenzione e la promozione della salute sessuale hanno un ruolo fondamentale: danno alle persone la possibilità di vivere in maniera consapevole, spontanea e libera sessualità, affettività e intimità nell’arco di tutta la vita, favorendo la scoperta di sé e dell’altro.
Per approfondire
Benoni Degl’Innocenti V. & Pesci S. (2009). Lo sviluppo psicosessuale nel percorso della vita. Nuovi orizzonti.
Masters, W. H. e Johnson, V. E. (1986). Masters & Johnson on sex and human loving. Boston: Little, Brown and Company. (trad. It.: Il sesso e i rapporti amorosi. Milano: Longanesi, 1987).
Morselli, E. (1931). Sessualità umana secondo la psicologia, la biologia e la sociologia. Torino: Fratelli Bocca Editori.