Apri whatsapp, lo vedi online, ma non sta scrivendo a te.
Lei esce con le amiche e tu passi tutta la serata a pensare a chi potrebbe conoscere.
Lui pubblica una foto e tu passi tutto il pomeriggio a spiare i profili di chi ha messo “like”.
Se ti sei riconosciuto in almeno una di queste situazioni vuol dire che anche tu hai avuto a che fare con la gelosia.
Ma che cos’è la gelosia?
La gelosia è un’emozione complessa: può essere identificata con la paura di perdere l’altro e con il timore di non sentirci per lui o lei unici e speciali. Spesso la sensazione di frustrazione che da essa deriva può sfociare in agiti di rabbia e violenza, che al posto di preservare il rapporto con il proprio partner possono arrivare invece a distruggerlo.
Da alcuni identificata come “metro di misura dell’interesse per l’altro” nelle sue forme più estreme può rivelarsi un sentimento molto pericoloso.
In molti la provano ma spesso parlare di questo sentimento risulta essere un tabù, qualcosa di cui vergognarsi.
In quest’articolo cercheremo di conoscere insieme questo sentimento e di trovare alcune soluzioni per imparare a fronteggiarlo.
Come nasce la gelosia? Cosa ci dicono le neuroscienze
Da un punto di vista evolutivo, gli esseri umani hanno sviluppato il sentimento della gelosia come strumento di segnalazione: sembra infatti che la gelosia sembra essere nata per “metterci in guardia” da possibili tradimenti che potrebbero mettere a rischio la coppia e, di conseguenza, il mantenimento della prole.
Alcuni ricercatori ritengono inoltre che, se opportunamente ascoltato, il sentimento della gelosia possa addirittura migliorare la relazione di coppia, contribuendo ad aumentare l’interesse per mantenerla duratura nel tempo1.
La scienza ha inoltre cercato di individuare le aree cerebrali che si attivano quando proviamo gelosia: dalle ricerche sembra che siano coinvolte:
- la corteccia frontale ventro-mediale, area del cervello fortemente implicata nei processi cognitivi e affettivi
- il sistema dopaminergico
- l’insula, fortemente implicata nei processi legati all’emotività
Lo studio ha cercato inoltre di approfondire i meccanismi di chi soffre di gelosia patologica, mostrando come il cervello di queste persone sembra essere programmato per avere la tendenza ad un comportamento più impulsivo e fuori dal controllo razionale2.
Gelosia e sentimento di inadeguatezza: l’altra faccia della medaglia
E se invece a ben vedere la gelosia fosse invece un indice della nostra insicurezza?
Quando ci interroghiamo su quale persona possa portarci via il nostro partner, facciamoci questa domanda: quanto poco valore stiamo dando a noi stessi?
Pensiamoci: se riteniamo che un altro qualsiasi, spesso nemmeno ben identificato ma solo immaginato, possa “portarci via” il nostro partner, forse è venuto il momento di fermarci e riflettere sulla nostra autostima e sul senso di inadeguatezza.
Non solo: la gelosia presuppone in sé un meccanismo subdolo. Il pensiero che qualcuno “possa portare via” il proprio amato, presuppone il pensare l’altro come un oggetto. Ma il partner non è una cosa che si “possiede”. Il partner è un “altro”, che incontriamo e con cui entriamo in relazione. E se non siamo abbastanza sicuri di noi e soddisfatti di ciò che siamo, il rischio di cadere nella trappola della gelosia è dietro l’angolo.
Cosa fare quindi se sono geloso/a?
4 consigli per tenere a freno la gelosia, stare meglio e migliorare la nostra relazione
- Quando ti capita di trovarti nel bel mezzo di una sfuriata di gelosia nei confronti del tuo partner fermati un attimo e chiediti: qual è la mia reale urgenza in questo momento? Forse il tuo bisogno in questo momento è quello di sentirti rassicurato dal proprio partner.
Sebbene il lavoro di rafforzamento della propria autostima sia fondamentale per stare bene (non solo all’interno della coppia), imparare a riconoscere il reale bisogno che sottende il guardare in modo ossessionato i like alle sue foto su Facebook può essere di grande aiuto. Imparare a chiedere rassicurazioni in modo funzionale è il primo passo per una relazione di lunga (e serena) durata.
Prova a fare questo esercizio:
quando senti la rabbia e la paura che sale, fermati un attimo: non prendere in mano il telefono e non cominciare a scrivere immediatamente valanghe di messaggi. Ne nascerebbe sicuramente una litigata controproducente. Meglio aspettare che “l’onda emotiva” sia passata.
- Comunicazione: quando sarai più calmo, parla con il tuo partner. Non usare toni di rabbia o di accusa nei suoi confronti: comunicare le tue sensazioni in modo funzionale aiuterà il tuo partner a comprendere il tuo comportamento e le tue emozioni.
- Smetti di monitorare i social del tuo partner. Una ricerca ha mostrato come l’uso dei social network aumenta l’esposizione ad informazioni non chiare sul proprio partner, andando ad alimentare sospetti e gelosie3. Ricorda inoltre che i social sono una vetrina e non rappresentano la vita reale. Sui social le persone mostrano un’immagine di sé fittizia, oltre al fatto che possono creare incomprensioni che, a lungo andare, possono ledere l’andamento della coppia.
- Lavora su di te. Avere una buona autostima, essere soddisfatto di ciò che si è e di ciò che si sta facendo è fondamentale per stare bene con sé stessi e con gli altri. Se pensi che l’altro non ti ritenga interessante, tanto da temere un tradimento o una rottura della relazione, forse è perché in realtà chi non ti ritiene unico e speciale sei proprio tu stesso.
Non temere in questo caso di chiedere un aiuto psicologico: un percorso terapeutico potrebbe aiutarti a scoprire (o riscoprire) chi sei. E quando sei irresistibile per te stesso, il timore di perdere l’altro svanisce.
- Massima fiducia: che fatica vivere una relazione da controllare costantemente! Se la tua relazione si basa su un accordo di reciproca fiducia, il controllo e il timore di abbandono costante non deve esserci per definizione. Anche perché il meccanismo del controllo è subdolo: a un certo punto non basterà più e troverà sempre modi più complessi (e faticosi) per rispondere alla tua richiesta di rassicurazione. Ricorda inoltre che le persone fanno sempre ciò che desiderano. Pensi che il tuo partner starebbe in una relazione con te se non lo volesse?
La gelosia è un sentimento doloroso. Riconoscere la sua presenza senza negarla può diventare un’occasione di crescita per la coppia. Comprendere le emozioni che stanno alla base della gelosia può aiutarti a scoprire nuove modalità di risposta che rafforzeranno non solo la tua relazione, ma l’immagine che hai di te stesso.
Riferimenti:
- Seto, M. C. (2003). The Dangerous Passion: Why Jealousy Is as Necessary as Love and Sex. Archives of Sexual Behavior, 32(1), 79.
- Marazziti D., Poletti M., Dall’Osso L., & Bonuccelli U. (2012). Prefrontal cortex, dopamine, and jealousy endophenotype. CNS Spectrums, December: 1 – 9.
- Muise, A., Christofides, E., & Desmarais, S. (2009). More information than you ever wanted: Does Facebook bring out the green-eyed monster of jealousy?. CyberPsychology & behavior, 12(4), 441-444.