Spesso passa inosservata, ma è sempre presente all’interno della nostra vita quotidiana. Di cosa si parla? Chiaramente della negoziazione.
Pensiamo a quante volte ci capita, durante il giorno, di negoziare. Possiamo farlo con un nostro amico quando dobbiamo accordarci su quale film andare a vedere al cinema, oppure con il nostro partner sul dove andare in vacanza quest’anno. Possiamo farlo perfino con noi stessi, ad esempio quando dobbiamo uscire con i nostri amici ma in realtà preferiremmo starcene a casa a guardare Netflix mangiando un buon gelato.
Si può affermare che la negoziazione sia il metodo migliore che abbiamo a disposizione per cercare una soluzione ad un conflitto. Va da sé che, all’interno di un rapporto di coppia, questo strumento è fondamentale sia fuori che dentro la camera da letto. Spesso, infatti, all’interno di una relazione emergono delle differenze più o meno grandi in merito alla sessualità dei componenti della coppia: alcune persone hanno bisogni o interessi particolari che possono non essere condivisi dall’altra metà. Ecco che a questo punto nasce una divergenza tra i due. Proprio in questo spazio che divide gli interessi delle due parti viene in aiuto la negoziazione. Grazie a questa, i partner giungono ad un accordo comune che consenta ad entrambi di vivere una o più esperienze nel pieno rispetto dei loro interessi ma anche dei loro limiti. In sostanza, arrivano a ciò che viene definito consenso.
Un esempio di negoziazione
Pensiamo ad esempio di trovarci, insieme alla nostra partner, dentro la camera da letto. Ad un certo punto, tra un bacio ed una carezza, l’atmosfera inizia a scaldarsi e tutto ad un tratto uno dei due esprime il desiderio di legare l’altro al letto. Tuttavia, chi riceve la proposta rimane un po’ spaventato da questa nuova richiesta, perché non lo ha mai fatto, perché ha paura di sentire dolore o per qualsiasi altro motivo. Ecco che emerge quel “conflitto” che poco fa abbiamo chiamato divergenza. In questo preciso istante può avere inizio la negoziazione: sebbene la persona che riceve la proposta abbia paura, si fida ciecamente del proprio partner e allora accetta l’idea di essere legato. Tuttavia, desidera porre dei limiti all’esperienza, quali possono essere ad esempio il fatto di non essere legato troppo stretto, di non essere legato in alcuni punti come il collo o i piedi, o magari di non far durare per molto tempo l’attività.
Dall’altra parte, queste contro-proposte possono essere accettate o negoziate nuovamente, fino a trovare un punto di incontro comune ed iniziare questa nuova pratica. Ecco che la negoziazione ha fatto in modo che entrambe le parti abbiano espresso i propri desideri e i propri limiti, permettendo sia all’uno che all’altro di godere al massimo di un’esperienza nuova.
È sempre possibile negoziare?
Partiamo dall’assunto che negoziare non significa forzare qualcosa, bensì comprendere e condividere i bisogni di entrambi. Proprio per questo motivo la negoziazione deve tener conto dell’altra persona in sé: in alcuni casi, infatti, possiamo trovarci di fronte ad un contenuto sessuale non negoziabile. Riprendendo l’esempio di poco fa, l’idea di essere legati potrebbe essere per il nostro partner una delle sue maggiori paure. In questo caso è preferibile cercare di negoziare un altro tipo di esperienza che tenga in considerazione dei bisogni sia dell’uno che dell’altra.
E a te? È mai capitato di dover negoziare con il tuo partner un’esperienza che avresti voluto fare?
Bibliografia
Kukla, R. (2018). That’s what she said: The language of sexual negotiation. Ethics, 129(1), 70-97.
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