I temi dell’affettività e della sessualità in persone con disabilità sono da tempo una materia delicata, se non un tabù. Molto spesso, purtroppo, la persona disabile viene considerata come priva di emozioni, pulsioni e desideri di natura sessuale. La società inoltre non riesce ad affrontare facilmente tali tematiche, le quali possono essere vissute con difficoltà e imbarazzo anche da chi si trova a far fronte alla sua gestione, come famiglie, insegnanti, educatori.
Per molti anni si è pensato alle persone disabili come a esseri incapaci di vivere la sessualità, per cui questa tematica non è mai stata affrontata con la dovuta attenzione. Un concetto importante da tenere in mente è che la sessualità delle persone disabili non è affatto diversa da quella delle persone abili.
Esiste una “sessualità disabile” specifica?
No. Lo sviluppo sessuale delle persone con handicap avviene in modo normale e anzi assume un valore aggiunto, ossia quello di fungere da risorsa per incrementare le loro capacità di apprendimento, di socializzazione e di relazione con i pari e con il mondo circostante.
Se il bisogno sessuale dovesse essere ignorato o ancor peggio, negato, esso potrebbe intraprendere percorsi di sviluppo che diverrebbero motivo di sofferenza sia per la persona con handicap che per chi gli sta accanto.
Proprio per evitare che l’individuo con disabilità si costruisca un’idea negativa della sessualità, sarebbe consigliata o addirittura obbligata, una buona educazione da integrare nel percorso di crescita personale.
La necessità di un’educazione mirata
Nel caso della disabilità è necessaria un’azione educativa focalizzata, che tenga conto delle difficoltà sia fisiche che cognitive, con le quali queste persone convivono ogni giorno.
È necessario fornire alle persone con disabilità una buona “educazione sessuale” che permetta loro di accettare il fatto che chi ha una disabilità intellettiva o fisica avverta la necessità di avere una sua sessualità, uguale a tutti a livello fisiologico ma con delle modifiche a livello personale e intimo.
Coloro che decidono di assumersi il ruolo di educatore, hanno il dovere di individuare le modalità più adeguate per affrontare e gestire specifiche difficoltà.
È necessario sottolineare che l’educazione sessuale, in generale ma soprattutto per persone disabili, non ha come fine principale l’esercizio fisico della sessualità in quanto esso rappresenta una scelta individuale. Gli obiettivi sono:
- promuovere un atteggiamento positivo e responsabile nei confronti della sessualità e della propria salute
- fare in modo che i processi di sviluppo sessuale risultino parte integrante del percorso di costruzione di sé e dell’altro nel proprio ambiente di vita.
La sessualità rappresenta un campo di esperienza, di relazione, di appartenenza e riconoscimento che risulta indispensabile nella costruzione dell’identità.
Un progetto di educazione sessuale, per essere efficace, richiede inoltre il coinvolgimento dei famigliari della persona con handicap, degli operatori e degli insegnanti; ciò consente di prendere in carico l’intero sistema con l’obiettivo di educare, fornire informazioni adeguate e strategie in modo rendere le persone più consapevoli e tolleranti alle diversità.
Per quanto riguarda i tempi sarebbe caldamente raccomandato partire precocemente, fin dalla scuola primaria .
Anche l’ambiente sociale svolge un ruolo importante all’interno di tale percorso: è necessario un ambiente supportivo, che legittimi e sostenga lo sviluppo sessuale di persone con handicap, dando loro l’opportunità di intraprendere percorsi di autonomia affettiva e sessuale.
Per concludere…
L’importanza di un’adeguata educazione sessuale è stata inoltre espressa in modo molto chiaro nella Dichiarazione dei Diritti sessuali della WHO nel 2006 in cui si afferma che è diritto di tutti gli esseri umani, liberi da coercizione, discriminazione e violenza: raggiungere il più alto livello di salute sessuale, comprendendo l’accesso ai servizi sanitari per la salute sessuale e riproduttiva; ricercare, ricevere e divulgare informazioni relative alla sessualità; ricevere un’educazione sessuale; rispetto per l’integrità fisica; scegliere il proprio/la propria partner; decidere se essere o meno sessualmente attivi; intraprendere relazioni sessuali consensuali; contrarre matrimonio consensuale;
decidere se, e quando, avere figli; ricercare una vita sessuale soddisfacente, sicura e piacevole.
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