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3 Aprile 2020Esiste un test sull’orientamento sessuale?
L’orientamento sessuale è parte della natura umana e, seppur con diverse sfumature, riguarda tutti gli individui.
Nonostante ciò, i dubbi, le domande e le risposte che ruotano intorno al tema sono ancora lacunose.
Nessun test sull’orientamento sessuale può essere considerato valido, ma possiamo iniziare a chiarirci le idee partendo da alcune domande di riflessione.
Ad esempio:
L’orientamento sessuale si può scegliere?
Come si può capire il proprio orientamento?
Siamo etero fino a prova contraria?
Procediamo con ordine con il nostro ” test sull’orientamento sessuale ” …
Cosa vuol dire orientamento sessuale?
L’orientamento sessuale può essere spiegato come un pattern persistente di attrazione emotiva, romantica e/o sessuale nei confronti di uno, nessuno o più generi.
Le principali componenti dell’orientamento sono due: quella sessuale e quella affettiva (o romantica).
Nella maggior parte delle persone orientamento sessuale e affettivo coincidono; ma non sempre questo accade: ci sono persone che pur non sperimentando attrazione sessuale, provano attrazione affettiva, o viceversa.
Tuttavia, l’orientamento sessuale di una persona non si riferisce soltanto a queste due componenti; consiste anche nel senso di identità e di appartenenza a una comunità di riferimento.
Quanti orientamenti sessuali esistono?
Parlando di orientamento sessuale il pensiero va comunemente a eterosessualità, omosessualità e bisessualità. La lista delle identificazioni, però, è molto più estesa, e in continua espansione.
Il biologo Alfred Kinsey, a metà del secolo scorso, ha ampliato il punto di vista sull’orientamento sessuale, includendo sfumature prima ignorate.
I suoi risultati hanno portato a immaginare, per la prima volta, un continuum: non più una coppia di alternative antitetiche (omosessualità/eterosessualità), ma un insieme di sfumature che compongono uno spettro, ai cui poli opposti sono collocate omosessualità ed eterosessualità.
Oggi, tuttavia, il continuum teorizzato da Kinsey non è più sufficiente. Il linguaggio si è arricchito, diventando più inclusivo grazie a nuove definizioni; ciò ha permesso a molte più persone di trovare la giusta rappresentazione.
Cosa determina l’orientamento sessuale?
In passato sono stati fatti diversi tentativi per individuare le cause dell’orientamento sessuale, senza giungere a risposte definitive.
Diffida da chi parla di traumi infantili, stili educativi sbagliati e relazioni “complesse” con un particolare genere! Tutte queste ipotesi sono state screditate.
Per capire meglio la natura dell’orientamento sessuale, è possibile, piuttosto, immaginarlo come risultato dell’interazione di fattori biologici, genetici, ambientali e culturali; per questa ragione non può essere tutto minimizzato a un test sull’orientamento sessuale.
Non esiste una causa unica, e vale la pena di interrogarci sul perché ci sia un grande interesse a trovarne una.
È possibile scegliere il proprio orientamento sessuale?
L’orientamento sessuale non è frutto di una scelta.
Parlare di scelta o di preferenza presuppone la possibilità di cambiarlo, che, come vedremo, è qualcosa di irrealizzabile.
L’unico margine di scelta ricade nel modo in cui l’individuo vive il proprio orientamento; quest’ultimo, infatti, può decidere di esplorarlo, esprimerlo, reprimerlo, negarlo, e altro ancora.
Molte persone evitano di manifestare apertamente il proprio orientamento per proteggersi da pregiudizi e discriminazioni, che hanno un impatto significativo a livello sociale a personale.
A livello sociale possono causare un trattamento diverso, opportunità ridotte e limitazioni di vario genere.
A livello personale hanno conseguenze altrettanto negative in termini di salute e benessere psicologici, soprattutto quando si tenta di reprimere la propria identità.
È possibile modificare l’orientamento sessuale?
Fino a pochi anni fa, diversi professionisti/e si dichiaravano in grado di modificare l’orientamento sessuale attraverso “interventi psicologici”.
Oggi sappiamo che questo è irrealizzabile. La comunità scientifica ha raccolto un numero sempre maggiore di prove a sostegno dell’inefficacia e dell’elevata dannosità delle “terapie riparative” o “di conversione”.
Tuttavia, senza forzature e manipolazioni, è possibile che nelle persone emergano attrazione sessuale, fantasie e desideri inaspettati o non coerenti con l’orientamento sessuale fino a quel momento ritenuto proprio. Questo può tradursi in sperimentazioni e nuove identificazioni, rispetto alle convinzioni del passato.
L’orientamento sessuale, più che modificarsi, può essere esplorato; potremmo dire che non è tanto l’orientamento a cambiare, ma l’identificazione della persona.
Come si può capire il proprio orientamento?
Non esiste un test attendibile in grado di fornire una risposta valida; né, tantomeno, alcun* professionista può sostituirsi all’individuo nel venire a capo di questo interrogativo.
È normale porsi delle domande, cambiare idea e mettersi in discussione; oppure essere, in una sola parola, in questioning.
Comprendere il proprio orientamento sessuale è un processo che può richiedere tempo e che necessita di un atteggiamento positivo verso di sé.
In questa ricerca può essere di grande aiuto avere consapevolezza dei pregiudizi e dello stigma legati agli orientamenti sessuali diversi da quello eterosessuale; è così che potrai favorire un’indagine personale più libera.
Un’esplorazione è legittima anche se non include l’aver avuto esperienze sessuali che possono essere (o meno) uno tra i tanti modi attraverso cui comprendersi.
A volte guardarsi dentro senza un supporto può essere spaventoso, per questo potresti trarre beneficio dall’aiuto di un* psicolog*.
Non necessariamente troverai subito la risposta definitiva o, in generale, una risposta; sii pront* a rimetterti in discussione e apriti alla possibilità di una nuova definizione di te.
Puoi consultare qui i professionisti sessuologi che collaborano con questo portale.
Siamo tutt* etero fino a prova contraria?
No. Il presupposto che le persone siano etero finché non affermano il contrario è un atteggiamento che rispecchia eteronormatività ed eterosessismo.
La centralità culturale dell’eterosessualità, nella nostra società, ha portato a ritenerla l’unico orientamento sessuale legittimo, imposto come norma/standard.
La conseguenza di ciò è la tendenza a negare e discriminare soggetti, identità e relazioni non eterosessuali. Di questo meccanismo se ne subisce l’influenza anche senza esserne consapevoli.
Il primo passo per scardinarlo è cercare di controllare la propria tendenza, culturalmente indotta, a credere che le persone siano eterosessuali fino a prova contraria.
Non solo potresti trarne un beneficio personale, ma sarai in grado di far sentire più rispettate le persone che ti circondano.
Ad esempio è preferibile chiedere alla tua nuova collega se ha “un compagno o una compagna”, piuttosto che “un ragazzo/marito”. Questo facile e veloce accorgimento può stravolgere completamente il tuo approccio; ma anche la sua reazione e, un passo alla volta, la società di cui facciamo parte.
Sitografia:
https://www.apa.org/topics/lgbt/orientation
https://www.healthline.com/health/different-types-of-sexuality#d-I
Bibliografia:
Cilberto, J., Ferrari, F., & Rigliano, P. (2012), Curare i gay? Oltre l’ideologia riparativa dell’omosessualità. Milano: Raffaello Cortina Editore.
Graglia, M. (2012), Omofobia – Strumenti di analisi e intervento. Roma: Carocci Editore.
Lingiardi, V., & Nardelli, N. (2014), Linee guida per la consulenza psicologica e la psicoterapia con persone lesbiche gay bisessuali. Milano: Raffaello Cortina Editore.
LeVay, S. (2015), Gay si nasce? Le radici dell’orientamento sessuale. Milano: Raffaello Cortina Editore