Il nostro benessere e la nostra autostima sono fortemente legati all’immagine che abbiamo del nostro corpo. Tuttavia, il rapporto che abbiamo con lo specchio non è sempre semplice. Può accadere infatti che l’insoddisfazione nei confronti della propria immagine corporea scateni malessere e impedisca di vivere serenamente la propria corporeità. Per capire perché questo accade è necessario comprendere come si forma la nostra immagine corporea e quali sono le situazioni che potrebbero elicitarne dei disturbi.
Che cosa influenza la rappresentazione che abbiamo della nostra immagine corporea?
Noi, l’altro e il contesto socio-culturale
In quanto esseri umani, è nella nostra natura essere sempre in relazione con gli altri e con il mondo in cui viviamo. Ed è proprio all’interno di queste relazioni che si sviluppa la nostra identità personale e l’immagine che abbiamo del nostro corpo. Nell’incontro con l’alterità tuttavia, alcune persone possono essere più sensibili di altre allo sguardo altrui. In alcuni casi, lo sguardo dell’altro può arrivare ad essere così totalizzante da mettere in dubbio persino chi siamo ed il modo in cui ci percepiamo. Così può accadere che, se l’altro mi guarda con disapprovazione e se l’opinione dell’altro è molto rilevante per me, nel momento in cui essa viene avvertita come giudicante io posso arrivare a percepire me stesso (ed il mio corpo) come “difettoso” e “manchevole”. Il confronto con l’altro non si ha solo con individui in carne ed ossa; si ha anche e soprattutto con un “altro” più astratto: il contesto socio-culturale in cui viviamo; tale contesto spesso promuove un modello estetico di riferimento fatto di parametri stereotipati. In questo caso, qualora non si ritenga di avvicinarsi agli standard proposti, è possibile che emergano sentimenti di inadeguatezza e frustrazione.
L’influenza socio-culturale e l’ideale di bellezza: davvero esistono degli standard di definizione?
In una società improntata sull’importanza dell’aspetto fisico può capitare di non sentirsi sempre in forma. E se alcuni riescono a vivere con serenità questa situazione, per altri un così alto livello di attenzione nei confronti del proprio corpo (e di quello degli altri) può diventare quasi un’ossessione. Si può arrivare alla non accettazione di come si è, con sentimenti di grande frustrazione e sofferenza. Il tentativo di inseguire canoni di bellezza ideale spesso irraggiungibili conduce inevitabilmente ad un confronto senza scampo, che può portare anche a diversi disturbi. Recenti ricerche hanno infatti messo in luce come l’insoddisfazione nei confronti della propria immagine corporea può portare ad un vero e proprio malessere, che può manifestarsi anche con disturbi alimentari e non quali l’anoressia, la bulimia, il binge-eating, la dismorfofobia o la vigoressia. Lo studio riporta inoltre come l’insoddisfazione nei confronti della propria immagine corporea può giocare un ruolo nello sviluppo di depressione.
Questo ha portato alla nascita di movimenti di orgoglio e filosofie come quella del “body positive”, con lo scopo di proporre un ideale di bellezza maggiormente inclusivo; si battono per veicolare il messaggio che non esistono “corpi non conformi” e che ogni corpo è valido così com’è e degno e meritevole di essere accettato.
Persino il mondo della moda, da sempre al centro di questo dibattito per via dei canoni estetici che regolano le sue passerelle, ne ha abbracciato recentemente il messaggio; ha cominciato a mettere in discussione l’idea di “misure standard” in favore di corpi diversi ed unici che non possono essere risolti nel numero di una taglia.
Disturbi dell’immagine corporea: in quali condizioni si sviluppano?
Il modo in cui ci rappresentiamo la nostra immagine corporea cambia nel corso della nostra vita in base ai contesti che viviamo. Non a caso i disturbi dell’immagine corporea sono molto più frequenti in età adolescenziale; a quest’età l’identità personale e l’immagine corporea è ancora in formazione; in tale periodo di vita infatti il corpo è sottoposto a cambiamenti improvvisi e a volte destabilizzanti. Abbiamo inoltre visto come l’immagine corporea si crei anche nella relazione con gli altri e nel rimando che da essi ci viene fornito. Se dunque costruiamo la nostra immagine corporea in relazione agli altri e ai contesti di vita che viviamo, ciò significa che la presenza di problematiche nelle proprie relazioni (affettive e non) o di altre problematiche esistenziali hanno un’influenza sull’insorgenza di disturbi dell’immagine corporea. Può capitare infatti che le problematiche vissute siano così difficili da affrontare che, in modo inconsapevole, sia più facile spostare l’attenzione su un piccolo difetto estetico di per sé insignificante. Si instaura quindi una vera e propria situazione di evitamento: il non piacersi non deriverebbe tanto dal nostro aspetto fisico in sé, quanto piuttosto da come ci sentiamo in quel momento specifico di vita. Per dirla in altre parole: è più facile ingigantire la gobbetta del proprio naso se siamo affranti per avere appena chiuso una relazione affettiva.
Fare pace con il proprio corpo è possibile?
Qualche consiglio per vivere serenamente la propria immagine corporea
Ogni persona per stare bene con se stessa e non essere più vittima di bilance e confronti inutili dovrebbe guardare al proprio corpo in modo positivo.
Consiglio n. 1 – Allarga la tua rete sociale
Se è vero che lo sguardo dell’altro contribuisce alla formazione della propria immagine corporea, dovremmo cercare di farla crescere anche sotto altre forme e con sguardi diversi. Allargare la propria rete sociale può essere di aiuto in questo. Avere persone diverse con cui condividere interessi culturali, ricreativi e sportivi può aiutare ad acquisire maggiore consapevolezza rispetto al fatto che a contraddistinguerci come persone non sono solo elementi relegati alla sfera estetica e visiva. Ciò può aiutare a restituire una visione più autentica di sé stessi; non siamo solo un corpo, ma anche persone con peculiari caratteristiche e capacità. Oltre al fatto che avere alterità diverse su cui posizionarsi porta a sguardi definenti diversi (e quindi, un giudizio meno totalitario). Scoprirai inoltre che spesso lo sguardo degli altri è molto più benevolo del nostro! Il giudice più severo, alla fine, siamo sempre noi stessi.
Consiglio n. 2 – Focalizzati sulle emozioni
Soffermarsi su singoli difetti fisici non aiuta ad avere una “visione d’insieme” di ciò che siamo. Il nostro corpo infatti non è un oggetto “da spezzettare” e difettoso in qualche sua parte. Chiediti piuttosto: come mi sento in questo momento? Sta succedendo qualcosa nella mia vita che mi sta mettendo in difficoltà? L’accanimento contro parti del proprio corpo può nascondere un’insoddisfazione dalla natura più personale ed esistenziale.
Consiglio n. 3 – La bellezza non è un criterio oggettivo: cosa ti rende unico?
Per prevenire infelicità e insoddisfazione nei confronti del nostro corpo dovremmo ripartire da un’educazione che insegni che le diversità non solo sono normali, ma sono anzi una ricchezza. Non esiste infatti una “normalità” di corpi e un ideale di bellezza unico; pensiamo a quanti personaggi dello spettacolo sono diventati famosi proprio per una caratteristica particolare e diversa dai soliti stereotipi che li ha resi così affascinanti. L’ideale di bellezza non è un criterio assoluto ed immutabile. Basti pensare al fatto che nel corso delle diverse epoche esso si è modificato profondamente, trasformandosi in relazione alle mode ed alle consuetudini sociali e culturali. Dovremmo quindi valorizzare e riconoscere tutte le forme dei nostri corpi, anche quelle molto diverse dagli stereotipi diffusi.
Consiglio n.4 – Sviluppa una maggior consapevolezza di te
Prova a fare una lista delle 5 cose che ti piacciono di te e delle 5 cose che proprio non sopporti. Essere consapevoli di come siamo può aiutarci ad essere meno severi con noi stessi (e anche a prenderci un po’ meno sul serio). Nessuno è perfetto e questa è una grande ricchezza: che noia altrimenti! Un esercizio di questo tipo può essere utile a mettere in risalto ciò che di noi ci piace (e che spesso tendiamo a non riconoscere) e a far pace con ciò che invece consideriamo un difetto.
Consiglio n. 5 – Occhio ai social network
Infine: attenzione ai profili dei social network che ti fanno sentire inadeguato. Ricorda sempre che la maggior parte delle foto che vengono pubblicate sono frutto di un sapiente ritocco di post-produzione. Nulla di male nel suo utilizzo, non ne facciamo un giudizio morale: ma è importante esserne consapevoli per non finire nella trappola dell’inadeguatezza!
Per approfondire
Karazsia, B. T., Murnen, S. K., & Tylka, T. L. (2017). Is body dissatisfaction changing across time? A cross-temporal meta-analysis. Psychological bulletin, 143(3), 293.
Gutiérrez, E., & Carrera, O. (2016). Anorexia nervosa and body-image disturbance. The Lancet Psychiatry, 3(2), e9-e10.