Come divertirsi sotto le lenzuola in modo sicuro

Il sesso, si sa, è una cosa meravigliosa. Fa bene all’umore1, può influenzare il sistema immunitario2 (potenziandolo3) e fa bene al cuore4. Tuttavia, affinché il sesso rimanga una bella esperienza da vivere in totale serenità, è necessario farlo in sicurezza. Tramite il sesso è infatti possibile contrarre diverse malattie sessualmente trasmissibili (MST), indipendentemente dall’età, dal genere e dall’orientamento sessuale. Vediamo ora quali sono le principali modalità di trasmissione e qualche consiglio per vivere i nostri appuntamenti hot divertendoci in tutta tranquillità e sicurezza.

 

Le MST: cosa sono? Le principali vie di trasmissione

Le malattie sessualmente trasmissibili sono delle malattie infettive che si trasmettono per contagio diretto con materiale biologico infetto. Il contagio può avvenire per via sessuale qualora le mucose vengano in contatto con sperma, secrezioni vaginali e sangue infetti.

Anche lo scambio di oggetti per l’igiene personale, di siringhe usate, l’esecuzione di tatuaggi e/o piercing con strumenti non sterili e l’uso di sex toys contaminati sono considerati veicolo di contagio.

 

Cosa si intende con “rapporti sessuali a rischio”?

Con rapporti sessuali a rischio intendiamo quei rapporti (vaginali, anali e orali) in cui può essersi verificato il contatto tra le mucose e liquidi biologici infetti di cui parlavamo sopra. Quindi si, anche i rapporti orali sono considerati a rischio di trasmissione. Ecco alcune tra le MST più comuni possiamo trovare.

 

L’AIDS

L’AIDS (Acquired immune deficiency sindrome) è la malattia causata dal virus HIV. La malattia porta ad un progressivo indebolimento del sistema immunitario fino a renderlo incapace di contrastare l’attacco di altri microrganismi patogeni, come virus, batteri, funghi e tumori. Una volta contratto il virus la persona si dice “sieropositiva”, ovvero ha contratto il virus HIV ma non per forza ha sviluppato la malattia. Il virus infatti può rimanere silente per anni. Ciò significa che posso avere contratto il virus, ma non rendermene conto per lungo tempo, essendo asintomatico (privo di sintomi). Potrò rendermene conto in occasione del manifestarsi di una malattia opportunistica, oppure con il manifestarsi della sindrome conclamata (AIDS) quando l’organismo perde la capacità di difendersi dalle infezioni, anche le più banali.

Ad oggi esistono terapie efficaci per tenere sotto controllo il virus: grazie ai farmaci antiretrovirali infatti le persone sieropositive riescono a mantenere una buona qualità di vita.

Non solo: un recente studio di Rodger e colleghi5 pubblicato su Lancet ha mostrato come le terapie non solo sono utili per la gestione della malattia nelle persone sieropositive ma sono anche in grado di annullare la possibilità di trasmissione. Lo studio è stato condotto su 972 coppie che sono state seguite per 7 anni.

Cosa significa questo, che non devo preoccuparmi di proteggere i miei rapporti? Assolutamente no. Lo studio invece mostra quanto l’accesso tempestivo alle terapie sia fondamentale non solo per permettere alle persone sieropositive di vivere una vita soddisfacente ma anche per prevenire il più possibile il contagio. Per questo motivo è di fondamentale importanza, qualora si abbia avuto un contatto a rischio, eseguire il test HIV.

Dove posso eseguire il test?

Tramite il test è possibile rilevare la presenza di anticorpi anti-HIV nel sangue e parti di virus, come l’antigene p24, che identifica la sieropositività all’HIV. L’Istituto Superiore di Sanita (ISS) ha realizzato una mappatura dei centri diagnostico clinici dove è possibile effettuare il test HIV6.

Quando effettuare il test?

In base alla tipologia di test è necessario tenere conto del cosiddetto “periodo finestra” prima di sottoporsi al test.

  • Se si effettua un test di tipo combinato (test di IV generazione) in grado di rilevare sia la presenza di anticorpi anti-HIV sia l’antigene p24 il periodo finestra è di circa 40 giorni dall’ultimo rapporto a rischio.
  • Se si effettua un test di rilevazione degli anticorpi anti-HIV (test di III generazione) il periodo finestra è di 90 giorni dall’ultimo rapporto a rischio.
  • Test rapidi per l’autodiagnosi: si tratta di test di screening acquistabili anche in farmacia. In caso di risultato dubbio o reattivo (positivo) è necessaria una conferma con prelievo ematico. Per conoscere il periodo finestra del prodotto utilizzato occorre riferirsi alle istruzioni dell’azienda produttrice.

Si ricorda che il bacio, i contatti tramite pelle integra, le punture di insetto e l’utilizzo di stoviglie e asciugamani comuni non sono considerati veicolo di trasmissione per l’HIV.

Se temi di aver avuto un contatto a rischio o se sei una persona sieropositiva, niente panico: esistono diverse associazioni cui puoi fare riferimento per avere sostegno e informazioni. Tra queste ricordiamo l’Associazione ANLAIDS ONLUS7.

 

L’Epatite

Si tratta di una patologia infiammatoria che colpisce il fegato. È possibile distinguere tre principali virus: A, B e C. Anche per le epatiti è possibile effettuare test per la rilevazione del virus. Sempre sul sito dell’ISS è possibile visualizzare l’elenco delle strutture in cui è possibile effettuare il test.

 

Il Papilloma Virus (HPV)

È un’infezione che può causare delle verruche (condilomi) ma che, nei decorsi meno benigni, può anche portare a risvolti tumorali. L’esistenza di diversi ceppi rende l’infezione da questo virus molto varia e, in alcuni casi, pericolosa: le verruche (definite anche “creste di gallo”) si manifestano come escrescenze generalmente non dolorose ma il Papilloma Virus, nelle sue manifestazioni più gravi, può anche portare all’incidenza di tumori. In questo caso il contagio può avvenire anche tramite parti del corpo non protette dal preservativo.

L’infezione da HPV virus è molto frequente: si stima che circa l’80% delle donne sessualmente attive abbiano la possibilità di contrarlo nel corso della loro vita.

Non solo: la possibilità di contrarre un ceppo ad alto rischio oncogeno è stimata attorno al 50%8. È possibile eseguire un test per verificare la presenza del Papilloma Virus, il test (DNA HPV test), che consiste nel prelievo di una piccola quantità di cellule della cervice. Alle donne sessualmente attive è consigliato inoltre l’esecuzione del Pap Test, un test di screening in grado di individuare precocemente alterazioni o tumori del collo dell’utero. In Italia inoltre è consigliata la vaccinazione per la prevenzione del contagio, preferibilmente prima dell’inizio (o all’inizio) dell’attività sessuale, anche se è possibile farlo anche dopo. Per questo motivo, in Italia la vaccinazione nella fascia d’età dei 12 anni è gratuita.

 

Gli Herpes virus: labiale e genitale

È possibile distinguere due tipi di virus: l’Herpes Simplex di tipo 1 (labiale) e quello di tipo 2 o Herpes Simplex (genitale). Come da nome, il tipo 1 provoca vescicole nella regione della bocca e del viso mentre quello di tipo 2 si riscontra prevalentemente nella zona genitale. Tuttavia, è possibile che entrambi i virus colpiscano sia la zona orale che la zona genitale. Attualmente non esiste un farmaco in grado di eliminare il virus: una volta infettati, il virus migra nei gangli delle cellule nervose, dove rimane per tutta la vita. È possibile che si “riattivi”, soprattutto in particolari condizioni di stress psicofisico e carenza di difese immunitarie, causando recidive. Gli unici farmaci a disposizioni attualmente sono sintomatici, cioè in grado di lenire i sintomi.

MST di origine batterica sono inoltre la gonorrea, la sifilide e la clamidia. Anche per queste è possibile eseguire test per la loro rilevazione.

 

Come posso proteggermi?

Soprattutto se avete iniziato una relazione da poco, se siete in una relazione aperta e promiscua, se hai un nuovo partner di cui non conosci lo stato sierologico è necessario prendere precauzioni e fare sesso in modo sicuro. Ma come?

L’utilizzo del profilattico è fondamentale

Il profilattico protegge efficacemente da molte MST anche se in alcuni casi (come herpes e HPV) il contagio è comunque possibile anche se utilizzato.

Il preservativo va indossato correttamente: deve essere ben conservato ed inoltre è necessario utilizzarlo dall’inizio del rapporto sessuale. È importante che non venga in contatto con oggetti acuminati: attenzione a unghie, anelli e denti, che potrebbero provocare lacerazioni anche minime. Il profilattico va indossato in modo corretto: il pene deve essere ben eretto. Non dimenticare di afferrare tra pollice e l’indice il serbatoio e di srotolare correttamente il condom su tutta la lunghezza del pene. Ricorda che la punta va sempre verso l’alto.

E per le donne? Si può usare l’oral dam (o dental dam), anche questo sin dai preliminari.

Attenzione alla presenza di lesioni (sia a livello genitale che a livello orale) o nel caso in cui uno dei due partner abbia un herpes genitale o orale: in questi casi meglio astenersi dai rapporti sessuali (o dedicarsi ad altre attività più sicure).

È importante inoltre avere un medico di fiducia cui fare riferimento.

Per avere chiarimenti su dubbi o situazioni potenzialmente a rischio è necessario rivolgersi a esperti del settore (medici in questo caso). Ricorda: non si fanno diagnosi online! Se ti sei trovato in una situazione a rischio no panic: rivolgiti a un medico e chiedi informazioni. Non temere il giudizio: i professionisti non giudicano le tue esperienze sessuali, sono disponibili per chiarimenti e consigli su cosa è opportuno fare. Allo stesso modo, è importante eseguire i test per le MTS, rivolgendovi ai centri di riferimento per la tua città. In molti casi infatti le MST sono asintomatiche e quindi solo l’esecuzione del test è in grado di individuare la loro presenza o meno.

Prima volta insieme: e se lui non ha il preservativo?

Chi lo dice che deve essere “lui” a proporre l’uso del preservativo? Nel sesso siamo tutti responsabili: donne e uomini. Se pensi di potere avere un incontro “hot” tieni sempre un preservativo in borsa (o nel cassetto, se l’incontro avviene a casa tua). Sarebbe davvero un peccato interrompere il momento clou perché nessuno dei due ha pensato alle protezioni.

Se lo porto io, può pensare male di me? Cosa c’è di male nel prendersi cura di sé stessi? Se dovesse giudicarti male per avere pensato alle precauzioni (e quindi per esserti dimostrata/o una persona responsabile che tiene a sé -e agli altri-) direi che puoi serenamente salutare la persona che hai di fronte. La tua salute e la tua serenità valgono molto di più.

Infine: la promiscuità, ahimè, è considerata un fattore di rischio. Non dimenticarlo. Se sei in una relazione di coppia e hai altre relazioni affettive, usa le protezioni (per te stesso e per gli altri).

Insomma, usa la testa, proteggiti e…. have safer sex!

 

Referenze:

  • Kashdan, T. B., Goodman, F. R., Stiksma, M., Milius, C. R., & McKnight, P. E. (2018). Sexuality leads to boosts in mood and meaning in life with no evidence for the reverse direction: A daily diary investigation. Emotion, 18(4), 563.
  • Pennell, L. M., Galligan, C. L., & Fish, E. N. (2012). Sex affects immunity. Journal of autoimmunity, 38(2-3), J282-J291.
  • Charnetski, C. J., & Brennan, F. X. (2004). Sexual frequency and salivary immunoglobulin A (IgA). Psychological reports, 94(3), 839-844.
  • Hall, S. A., Shackelton, R., Rosen, R. C., & Araujo, A. B. (2010). Sexual activity, erectile dysfunction, and incident cardiovascular events. The American journal of cardiology, 105(2), 192-197.
  • Rodger, A. J., Cambiano, V., Bruun, T., Vernazza, P., Collins, S., Degen, O., … & Raben, D. (2019). Risk of HIV transmission through condomless sex in serodifferent gay couples with the HIV-positive partner taking suppressive antiretroviral therapy (PARTNER): final results of a multicentre, prospective, observational study. The Lancet, 393(10189), 2428-2438.
  • https://www.uniticontrolaids.it/aids-ist/test/dove.aspx
  • https://www.anlaidsonlus.it/
  • https://www.epicentro.iss.it/hpv/epidemiologia-italia