Sessualità negli adolescenti oggi: le cose da sapere

Nel corso degli anni si sono succeduti numerosi mutamenti nel modo di pensare e vivere affettività e sessualità negli adolescenti. Le persone parlano di più di sesso e anche in tv e su internet non ci sono filtri ed è possibile accedere a qualsiasi tipo di contributo più o meno esplicito.

Avere a disposizione una grande quantità di informazioni aiuta davvero gli adolescenti? Sono più preparati rispetto ai coetanei di un tempo sui temi legati alla sessualità?

 

Sessualità negli adolescenti: le fonti

Il problema principale è l’assenza di filtri. I giovani hanno a disposizione qualsiasi fonte, dalle più scientifiche a quelle meno qualificate. È proprio in questo calderone di informazioni, spesso in contraddizione tra loro,  che si può correre il rischio di prenderne per buona una come un’altra.

Si può pensare che gli adolescenti di oggi sappiano anche troppe cose sul sesso, non è raro sentire tra i genitori «ne sanno più noi adulti». Confondendo però per educazione sessuale solo una quantità enorme di informazioni che gli adolescenti da soli non sanno gestire.

Diverse variabili incidono sulla sessualità negli adolescenti: la qualità delle informazioni ricevute, la percezione soggettiva di rischio, l’atteggiamento psicologico e le abilità preventive. È fuori di dubbio che informazioni scientifiche, valide e di qualità aiutino i ragazzi a sviluppare abilità preventive e quindi comportamenti più consapevoli nel vivere la propria sessualità.

 

Educazione sessuale e affettiva nell’adolescenza

Il rapporto degli adolescenti con la sessualità è differente a quello di un tempo, quando l’incontro vis a vis con l’altro era l’unico approccio possibile. Sempre più spesso, oggi, i ragazzi hanno il primo approccio alla sessualità tramite smartphone: si parte con chiamate e videochiamate e si arriva al sexting e all’invio di foto e video a sfondo erotico. Spesso hanno il primo rapporto sessuale con persone conosciute in chat. La relazione è sempre più filtrata dai mezzi di comunicazione, cambia il modo di far esperienza dell’altro e della realtà.  L’imbarazzo del primo rapporto sessuale non si supera più insieme al partner, ma con un mezzo che distanzia dalla realtà e porta a immaginare gran parte della relazione. Ciò che avviene virtualmente spesso è concepito come meno reale. Gli adolescenti sono così disinibiti davanti allo schermo e in imbarazzo quando si ritrovano a dover soddisfare nella realtà le aspettative create nell’altra persona.

È fondamentale includere nell’educazione sessuale degli adolescenti anche lo sviluppo di capacità emotive e affettive. Internet e i social network portano i giovani a scindere le due cose e a concepire la sessualità solamente come soddisfazione di un bisogno primario. In questo senso la pornografia gioca un ruolo primario ed è sviante soprattutto per i ragazzi che non hanno avuto alcuna esperienza sessuale diretta.

Cosa possiamo fare noi adulti per aiutare i ragazzi in una fase della vita in cui non c’è separazione netta tra sperimentazione e rischio?

 

Perché non si può parlare di sessualità con gli adolescenti?

I ragazzi si imbarazzano nel sentire i loro genitori parlare di sesso: li porta a pensare che anche loro lo conoscano per esperienza diretta e ciò li infastidisce. Allo stesso tempo, parlano di sesso con i coetanei, finendo spesso vittime della confusione. I giovani dovrebbero essere invece liberi di chiedere pareri a adulti o professionisti, senza farsi problemi di sorta.

Un aspetto non secondario da considerare è che lo sviluppo sessuale e fisico negli adolescenti precede la maturazione psicologica. I ragazzi sperimentano il corpo sotto la spinta dello sviluppo sessuale. Una spinta che non è però accompagnata da un ragionamento lucido sui comportamenti messi in atto per la mancanza di strumenti cognitivi, la scarsa inibizione e la bassa percezione del rischio.

Se da una parte è difficile rompere l’imbarazzo dei giovani e parlare con loro di sesso, dall’altra è indispensabile informarli correttamente su rapporto sessuale, contraccezione, malattie sessualmente trasmissibili e affettività.

 

Chi sono io?

Se da una parte la libertà sessuale e la caduta dei tabù hanno aiutato a sfatare alcuni miti e a rendere le persone più libere di vivere sessualità e affettività a modo loro, dall’altra gli adolescenti hanno infinite “possibilità di essere”. Si fanno meno problemi  e hanno più opportunità di sperimentare la propria sessualità. Questo avviene in un momento delicato, in cui non hanno ancora una precisa identità personale e sessuale e faticano a capire ciò che è giusto e sbagliato. Arrivare a compiacere gli altri dal punto di vista sessuale e mettere in atto comportamenti  non identitari è un attimo. In queste circostanze i giovani faticano a riconoscersi e ciò li può condurre allo sviluppo di sintomi e disturbi psicopatologici, come il disagio nei confronti di se stessi e degli altri, ansia, stress, disturbi alimentari e depressione.

 

Guida pratica per genitori di un adolescente

  1. Non ignorate la sessualità nei vostri figli adolescenti: li vedete sempre piccoli, ma con lo sviluppo sessuale avranno i primi rapporti (anche se la maggior parte di voi non saprà collocare mai temporalmente le loro prime esperienze) ed è importante ricordare loro come e dove reperire le giuste informazioni
  2. Invitateli a fare domande al medico e portate le ragazze dal ginecologo
  3. Questi primi step (punti 1 e 2) portano gli adolescenti a vivere la sessualità più responsabilmente. È importante che sperimentino consapevoli dei rischi
  4. Non siate ansiosi con i vostri figli e evitate domande troppo intrusive. Dovete essere un punto di riferimento, senza essere presenti in modo ossessivo
  5. Se notate cambiamenti nell’umore e nei comportamenti, offritevi di accompagnarli dallo psicologo o dallo psicoterapeuta che sapranno offrire un aiuto competente durante questa fase delicata della loro vita. Il professionista può aiutarvi anche per un percorso di sostegno alla genitorialità o per una terapia familiare.

 

Per approfondire