La sessualità è un tema caldo e appassionante. Molti fanno fatica a parlarne, alcuni lo evitano proprio. Stranamente, però, interessa e coinvolge tutti, o almeno così sembra. Gli adulti si sono creati una loro idea, sulla base delle esperienze vissute, dell’educazione ricevuta, della società in cui sono cresciuti. I bambini la percepiscono, ma non sanno cosa sia. E poi, improvvisamente, tutto cambia. E nessuno aveva detto quanto, cosa e come finché non si è provato sulla propria pelle. Nei ragazzi nascono desideri, curiosità, timori e fantasie, con diverse caratteristiche in ogni fase di crescita. 

La sessualità in infanzia, 3-6 anni

La teoria dello sviluppo psicosessuale freudiana evidenzia quanto la sessualità vissuta durante l’infanzia, tra i 2/3 anni e i 5/6 anni, sia considerabile piacere puro. La mancanza di barriere morali e del senso di pudore, porta i bambini all’esplorazione di Sé e delle sensazioni di piacere, vivendo la libido senza freni. È proprio in questa fase che gradualmente si sviluppa il senso del pudore e si capisce la differenza tra piacere pubblico e privato.

Spesso accade che i genitori siano preoccupati e spaventati nel vedere i comportamenti esibizionistici dei bambini, come, ad esempio, mostrare in modo disinibito le proprie parti intime, oppure toccarsi i genitali. Generalmente sono più gli adulti a scandalizzarsi o imbarazzarsi di fronte a tali comportamenti, e a non sapere come reagire.

Come si può passare il messaggio educativo che alcuni comportamenti non sono corretti, senza far sentire il piccolo sbagliato o addirittura impaurito dalla reazione genitoriale?

Sarebbe bene evitare che il bambino associ alla sensazione di piacere un’emozione di paura o vergogna, che si potrebbe poi mantenere nel tempo.

In altri casi, di fronte a questi comportamenti, i bambini vengono assecondati, o non considerati. Tuttavia, se le reazioni degli adulti, al posto di contenere tali comportamenti, li conducono a provare un piacere sessuale troppo grande per i mezzi di cui dispongono a quell’età, viene a mancare la forza propulsiva per proseguire il processo sessuale, l’evoluzione si arresta alla fase pregenitale e non si raggiunge la meta sessuale normale (fase genitale).

Cosa non fare: rimproverare il bambino severamente, farlo sentire sbagliato; oppure assecondarlo o ignorarlo e non insegnargli a rispettare il suo limite personale.

Cosa fare: con molta calma e  delicatezza, spiegargli che alcuni comportamenti è bene che li pratichi nella sua cameretta, e non in pubblico.

La sessualità in pubertà, 9-14 anni

Il termine pubertà è utilizzato per riferirsi all’insieme dei cambiamenti fisici e sessuali.

È importante notare la differenza tra i maschi e le femmine per quanto riguarda l’inizio dei cambiamenti, nelle femmine avviene con significativo anticipo (9-11 anni), rispetto ai maschi (11-13 anni). Questo comporta diverse differenze anche a livello psicologico e sociale. Il corpo inizia a diventare adulto, gli organi sessuali si modificano e acquisiscono la funzione riproduttiva. Vengono prodotti ormoni in modo autonomo, capaci di stimolare testicoli e ovaie. È importante considerare che lo sviluppo fisico non procede di pari passo con quello psicologico. In questa fase i ragazzi pensano ancora da bambini, nonostante i cambiamenti li facciano sembrare più cresciuti.

Alcuni studi hanno rilevato che la precocità sessuale comporti il rischio di avere difficoltà nella vita adulta a domare le pulsioni.

A questa età la fonte principale d’informazioni sono i genitori. Verso i 12/13 anni anche gli amici vengono considerati al pari dei genitori per ricevere e scambiare informazioni sul tema.

La sfida genitoriale in questa fase è aiutare il preadolescente a vivere con serenità i cambiamenti fisici, fornendo informazioni pratiche e aiutandolo a dare significato a tutto ciò che il corpo sente e vive così intensamente.

La sessualità in adolescenza, dai 15 ai 20 anni circa

Il termine adolescenza si riferisce all’insieme dei processi psicologici e sociali che caratterizzano lo sviluppo della personalità dell’individuo, dalla fine della fanciullezza all’età adulta. La sessualità in adolescenza raggiunge la forma erotica, ha dunque bisogno del partner. Il pensiero si è sviluppato e ha raggiunto le forme logiche, morali e degli schemi sociali, che andranno negli anni rinforzate e consolidate.

Il tema della sessualità diventa centrale per l’adolescente e si articola in: conoscere il proprio corpo, accettarlo e rispettarlo; saper gestire socialmente il proprio ruolo maschile e femminile; soddisfare i propri bisogni sessuali in forma sublimata e/o limitata. C’è la possibilità di arrivare ad avere un rapporto completo e, vissuto in un contesto affettivo ricco, permette agli adolescenti di dargli un significato ampio e di valore.

Negli ultimi decenni c’è stata una maggiore precocità nei rapporti sessuali, probabilmente dovuta alla minor pressione sociale rispetto alle generazioni precedenti, che prevedeva l’attività sessuale solo dopo il matrimonio. La precocità sessuale porta spesso a vivere l’atto sessuale, non disponendo di strutture mentali sufficientemente mature, e comporta difficoltà nella gestione della propria emotività; i rapporti sessuali vengano vissuti in maniera più povera e non viene facilitato lo sviluppo ulteriore delle competenze necessarie per instaurare relazioni più stabili.

In questa fase la richiesta e lo scambio d’informazioni sono rivolte ai pari.

Tuttavia, aiutare gli adolescenti a ricevere informazioni chiare e sicure, avere occasioni di confronto, di scambio costruttivo, permettendogli di vivere la sessualità in modo consapevole e soddisfacente, è uno dei compiti più impegnativi che un adulto possa realizzare. 

In Italia non esiste una legge che regoli l’educazione sessuale nelle scuole, ma poi ci si sorprende nel vedere l’utilizzo che i ragazzi fanno del proprio corpo e dell’approccio alla sessualità nei social network e nel web. Senza un luogo adatto dove poter affrontare questa delicata tematica in sicurezza, si rischia che il sesso diventi sempre più facilmente raggiungibile, e ci sia sempre meno riflessione riguardo alla vita sessuale-affettiva delle persone, con conseguenze nella vita adulta, nella vita di coppia e nella società.

Bibliografia

Vianello, R. (2004). Psicologia dello sviluppo: infanzia adolescenza, età adulta, età senile. Edizioni Junior (BG).