Il modo migliore per iniziare questo articolo è la considerazione e la presa di consapevolezza di due aspetti: il nostro concetto di normalità e la qualità delle informazioni che fino ad ora sono ci sono arrivate o abbiamo ricercato.

Prima di proseguire è necessario predisporci all’idea di poter ridefinire questi aspetti allontanandoci il più possibile da un atteggiamento giudicante e dai falsi miti riguardanti la sessualità.

Fatto? Bene… andiamo avanti!

Normatività vs. Trasgressione

La sessualità, come ben si sa, include in sé molti aspetti che vanno dall’immaginazione, alle fantasie a percezioni corporee che possono essere incredibilmente coinvolgenti. Nella nostra società sussiste una sessualità che viene definita “normativa” dove a farla da padrone sono gli stereotipi presenti nella nostra società: tutti i “si fa così” o i “così fan tutti” legati alla sessualità ma anche al genere e all’orientamento sessuale.

Per qualcuno la sessualità “normativa” rappresenta anche la soddisfazione sessuale o l’idea di quello che dovrebbe essere l’appagamento sessuale.

Per altri, invece, la voglia di sperimentare le personali fantasie, di ricercare una sessualità divertente e gratificante in esse rappresenta un desidero e un bisogno da rincorrere.

Tutto ciò che è “diverso” dalla normativa può essere considerato trasgressivo. È possibile entrare nell’esperienza sessuale trasgressiva anche solo con la fantasia.

Trasgressione è qualsiasi esperienza nuova, che non rappresenti lo stereotipo di sessualità ma che sia personale e rispondente ai proprio desideri.

Cosa può essere considerato quindi trasgressivo?

Moltissime cose: il BDSM, lo scambio di ruoli, lo scambio di partner ecc… Ad ognuno il suo!

Parafilia e Disturbo Parafilico

Le parafilie, sono già state affrontate diverse volte in questo sito ma, ricordiamo che facciamo riferimento ad un inteso e persistente interesse sessuale per particolari attività erotico-sessuali.  Di per sé molte parafilie non provocano alcun problema mentre in alcuni casi la persona prova un intenso vissuto di disagio tanto da arrecare danni a sé stesso o agli altri. In questo caso si parla di Disturbo Parafilico ed è da ritenersi necessario l’intervento di un clinico a supporto dell’individuo.

Sex Offender

Di chi stiamo parlando?

“Tutti gli individui che si servono della sessualità per sperimentare l’espressione del dolore, della sofferenza non ricavando particolare eccitazione né piacere erotico-sessuale entrano a pieno titolo tra i sex offender”

Cit. F.Quattrini. Parafilia e Devianza.

Non è possibile circoscrivere delle caratteristiche omogenee che definiscano i sex offender: le motivazioni sottese al reato, il tipo di comportamento sessuale messo in atto, le modalità impiegate possono essere molto diversi da un individuo all’altro. Ne viene di conseguenza che anche la vittima di tale reato non abbia delle caratteristiche peculiari ma dipenda dall’interesse del sex offender.

Dagli studi finora svolti, seppur limitati, emerge una difficoltà nella gestione delle emozioni e un maggiore sperimentazione di emozioni negative nei sex offender.

In una ricerca, pubblicata nel 2019, C. Garofalo e altri autori hanno provato a mettere a fuoco quali emozioni desiderino provare i sex offender ed emerso che queste persone sembrano ricercare maggiormente la tristezza pur valutandola come negativa e allo stesso tempo sembrano non trarre altrettanto piacere dall’esperienza dell’eccitazione.  Sembra che, rispetto alle altre persone, i sex offender più utile per loro provare emozioni negative collegate alla tristezza.

 

Bibliografia
  1. American Psychiatric Association. (2014). Manuale diagnosti e statistico dei disturbi mentali. quinta edizione. DSM-5. Milano: Raffaello Cortina Editore.
  2. Carlo Garofalo et. alt. (2019). Emotion Goals What Do Sexual Offenders Want to Feel. International Journal of Offender Therapy and Comparative Criminology 63(15-16)
  3. Quattrini (2017). Parafilie e Devianza. Giunti Editore.