Il mix droghe-sesso ha radici antiche

Da millenni l’uomo ricerca sostanze dalle proprietà “afrodisiache” per aumentare il piacere connesso all’atto sessuale e la performance.

Quelle che inizialmente erano sostanze di origine naturale con vere o presunte proprietà stimolanti ed eccitatorie, al giorno d’oggi sono per lo più sostanze psicoattive sintetiche come Gbl, ecstasy o amfetamine. La loro assunzione al fine del miglioramento della performance sessuale è un fenomeno descritto come “Chemsex” o “Chemical sex”, che ad oggi sta assumendo dimensioni sempre maggiori. Inizialmente nata all’interno delle comunità omosessuali londinesi poco meno di una decina d’anni fa, è divenuta una pratica sempre più diffusa anche tra gli eterosessuali, e soprattutto tra i giovanissimi di qualunque orientamento sessuale.

Ma queste sostanze mantengono davvero la promessa di una performance estremamente appagante e duratura? E perché, soprattutto tra i giovani, il fenomeno è ormai così diffuso?

In questo articolo, troverete risposta alle vostre domande su alcune tipologie di sostanze stupefacenti più utilizzate a scopo sessuale, sulle loro caratteristiche, sugli effetti evidence-based sulla sessualità maschile ad esse associati, e sulle possibili motivazioni per la diffusione di questo fenomeno.

 

Le “sex drugs”

Diverse sostanze vengono utilizzate come stimolanti per migliorare le prestazioni, anche se i loro effetti sono ancora non del tutto conosciuti o spesso addirittura opposti a quelli che si vorrebbero ottenere.

Quali sono quindi queste sostanze, e quali le loro caratteristiche?

Vediamo insieme le più diffuse.

Anfetamine e metanfetamine

Conosciute come “Speed”, “Crystal” o per le metanfetamine come “Meth”, “Shabu” ecc., sono sostanze sintetiche dalle proprietà euforizzanti e psicostimolanti. A tali caratteristiche si aggiungono anche proprietà dopanti e di vasocostrizione. In uno studio di Chou e collaboratori (2015) si è notato, su un campione di oltre 1000 utilizzatori sia abituali che occasionali di amfetamine, che la prevalenza della disfunzione erettile era significativamente maggiore rispetto ai soggetti di controllo (cioè coloro che non ne fanno uso).

Gbl

Anche nota come “droga dello stupro”, nasce come solvente in ambito industriale prima di venire utilizzata diffusamente come stupefacente.  Incolore e inodore, provoca una rapida perdita dei freni inibitori, rilassamento e aumenta la socialità; tuttavia, è sufficiente anche una quantità modesta per causare perdita di coscienza e amnesia grave.

Cocaina

Una delle droghe più utilizzate, viene considerata come potenzialmente in grado di aumentare la performance sessuale, poiché mentre aumenta l’eccitazione ha anche il paradossale effetto di inibire il raggiungimento dell’orgasmo. L’uso cronico tuttavia può provocare disturbi sessuali come disfunzione erettile, e gli effetti collaterali possono essere potenzialmente molto gravi.

Paradossalmente, un effetto comune a queste sostanze è la vasocostrizione a livello sistemico, con conseguente difficoltà di mantenere l’erezione che spinge così all’assunzione, in concomitanza, di farmaci come Cialis e Viagra.

 

Sesso e droghe: perché?

Nonostante i potenziali effetti collaterali e il fatto che tutte queste droghe generalmente ostacolino l’orgasmo, sono estremamente diffuse, anche tra adolescenti e giovani adulti.

Cosa spinge quindi ad utilizzarle?

Non ci sono risposte semplici e univoche a questo quesito.

In una società postmoderna, dove la percezione di sé passa anche attraverso modelli (spesso inautentici, artefatti), peraltro in continuo cambiamento, ci possiamo trovare in difficoltà quando la nostra realtà si scontra con l’ideale che ci viene imposto dai media e dai social network.

E’ il caso del mondo della pornografia, che in alcuni casi spinge giovani uomini e ragazzi senza alcun problema fisiologico a richiedere farmaci come il Viagra o il Cialis: l’accesso al mondo pornografico che arriva ancor prima di quello alla sessualità, porta spesso a idealizzare la cosiddetta “prima volta”, nella convinzione che la performance, per essere appagante, debba rispondere a certi standard.

La postmodernità inoltre ha trasformato anche quello che è il rapporto con il/la partner.

In un mondo in cui le relazioni si esplicano principalmente attraverso la mediazione della tecnologia, grazie alla quale abbiamo la possibilità di mostrare solamente ciò che vogliamo, il rischio è di perdere la carnalità connessa alla dimensione sessuale, una carnalità che è fatta anche di difetti e fragilità, oltre che di affettività e piacere.

Ecco quindi che la performance sessuale non è più un incontro con l’altro, ma diviene un “banco di prova” attraverso al quale mostrare a noi stessi e al/alla partner un’immagine ideale di noi.

Come si può quindi riappropriarsi della propria sessualità?

Fondamentale è cercare di recuperare quella dimensione naturale e carnale che ci appartiene, nel rapporto con noi stessi e con l’altro.

Sicuramente più spaventante, perché costringe a mettersi in gioco.

Ma, certamente, anche più autentica.

 

Bibliografia e utili approndimenti:

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