Nonostante non sia ancora riconosciuta come un vero e proprio disturbo da un punto di vista clinico, la dipendenza affettiva è stata assimilata alle dipendenze di tipo comportamentale, come il gioco d’azzardo patologico, la dipendenza da internet o gli acquisti compulsivi.
Ma cos’è la dipendenza affettiva? E come si può risolvere?
L’affettività è qualcosa di naturalmente presente nell’esistenza umana: siamo da sempre portat* a relazionarci con l’altro, fin da prima della nascita. I neonati infatti nascono già predisposti alla socialità, come dimostrato da uno studio di Castiello e collaboratori (2010). In questa ricerca, si è visto come nella gestazione di gemelli, già a partire dalla quattordicesima settimana di gravidanza i movimenti dei feti nel ventre materno si differenziano a seconda dello scopo; movimenti infatti diretti al feto gemello sono significativamente diversi in termini di velocità, forza e tipologia da quelli diretti verso le pareti uterine e anche verso se stessi.
Questo ci mostra come, da sempre, siamo dirett* verso l’altro.
Ma cosa succede quando l’alterità diventa l’unica dimensione attraverso la quale ci sentiamo e ci co-percepiamo?
Si vive quella che viene definita una “dipendenza affettiva”.
Sebbene non sia ancora stata decodificata come disturbo mentale all’interno del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali 5 (DSM 5), la dipendenza affettiva è stata inserita da molti clinici nella categoria delle “dipendenze comportamentali”, come il gioco d’azzardo patologico, la dipendenza da internet, lo shopping compulsivo.
Un certo grado di dipendenza dal/dalla partner è costitutivo di qualsiasi rapporto affettivo, soprattutto nella fase iniziale, quando tutto è ancora una novità e il desiderio dell’altro è particolarmente forte e coinvolgente. Tuttavia, quando questa fisiologica co-dipendenza si trasforma in un pattern rigido, pervasivo e patologico, si sfocia nella dipendenza affettiva.
Ma quali sono le caratteristiche di questa modalità relazionale?
Se pensi di soffrire di una dipendenza affettiva, continua a leggere e contatta uno psicologo psicoterapeuta sessuologo a Brescia, in altre città oppure online.
La dipendenza affettiva: una fotografia
Sebbene non ci sia ancora un’estesa letteratura scientifica sulla dipendenza affettiva, sembra che sia una problematica in maggioranza femminile; sembrerebbe che la maggioranza di coloro che ne soffrano siano donne. Non sono da escludere tuttavia casi di dipendenza affettiva maschile, con caratteristiche diverse.
La dipendenza affettiva è una modalità patologica di vivere la relazione.
La persona dipendente infatti sperimenta una forma di amore simbiotico e fusionale, all’interno del quale l’altro viene visto come unica fonte di definizione identitaria e gratificazione personale.
In altre parole: io “sono” solamente nella misura in cui l’altro mi vede e mi riconosce; nel momento in cui l’altro non c’è più o non è presente, io perdo significato.
Questa esigenza di riconoscimento – unico modo possibile di sentire che si esiste – sfocia generalmente nella tendenza a diventare il partner ideale. Si è eccessivamente disponibili, si arriva a tollerare maltrattamenti, svalutazioni e violenze, e nei casi estremi si erge il partner a divinità con poteri assoluti sulla propria esistenza.
Le persone con dipendenza affettiva infatti esperiscono grande fragilità, insicurezza e conseguenti continui bisogni di conferme, vivono con terrore l’idea dell’abbandono, nei casi estremi anche solo per brevi periodi (un giorno, o una notte).
Questo pattern pervasivo ha delle ripercussioni anche dal punto di vista della sessualità. Generalmente infatti le persone con una dipendenza affettiva non esprimono le proprie preferenze anche nel caso di una sessualità insoddisfacente, poiché le proprie preferenze divengono le preferenze del/della partner. Queste persone arrivano anche ad usare il sesso come uno strumento esclusivamente di controllo; questo perché esso diviene il mezzo più potente per entrare in contatto con il/la partner.
Chi può soffrire di dipendenza affettiva?
Innanzitutto, è necessario considerare che la dipendenza affettiva si situa lungo un continuum, all’interno del quale vi sono varie sfumature. Alcune persone possono avere solo delle leggere difficoltà, che tuttavia non compromettono significativamente la vita relazionale, ma che comunque possono creare disagio; un esempio, sono le persone che non riescono a stare da sole nel tempo che intercorre tra una storia affettiva e l’altra. All’estremo, abbiamo l’identificazione di un preciso disturbo, ossia il disturbo di personalità Dipendente. Questi pazienti sono caratterizzati dalla totale dipendenza dagli altri, che li rende incapaci di vivere una vita autonoma. Da soli, si sentono perduti, senza punti di riferimento, con il costante terrore di essere abbandonati, che li porta ad accettare anche relazioni abusanti e degradanti.
Tratti dipendenti possono essere presenti anche all’interno di altri disturbi mentali, come ad esempio il disturbo di personalità Borderline, nei Disturbi d’ansia, nel Disturbo Istrionico di personalità, Disturbo ossessivo-compulsivo ed altri quadri.
Non c’è un identikit preciso per individuare una persona con dipendenza affettiva; così come non ci sono delle circostanze assolute per cui obbligatoriamente si svilupperà una dipendenza affettiva; chiaramente dipende dalla considerazione di ciascuna peculiare storia di vita.
Sicuramente tuttavia, ci possono essere degli eventi di vita predisponenti allo sviluppo di questo tipo di dipendenza comportamentale. Ad esempio, situazioni familiari problematiche: abusi sessuali o fisici, maltrattamenti fisici o psicologici, oppure l’avere genitori essi stessi dipendenti affettivi. Anche l’aver avuto relazione affettive con partner abusanti o ambivalenti può portare a sviluppare vissuti di inadeguatezza e indegnità personale.
Dipendenza affettiva: cosa fare?
Il trattamento della dipendenza affettiva non può prescindere dalla specifica storia di vita e dall’individualità della persona che ne soffre.
La psicoterapia è il trattamento di scelta per i tratti di dipendenza affettiva più invalidanti, che comportano profonda sofferenza, senso di vuoto e di abbandono.
Elementi fondamentali del trattamento comprendono
- Ripercorrere l’attuale storia affettiva e quelle precedenti, per far emergere i modi di essere peculiari che hanno sostenuto i comportamenti e i vissuti di dipendenza e acquisire così una maggiore consapevolezza;
- Ripercorrere la storia di vita, per individuare dall’infanzia all’età adulta eventuali fratture identitarie o eventi critici all’origine della dipendenza, e darne così un nuovo significato;
- Divenire più consapevoli delle proprie posizioni in merito a tutti i temi inerenti l’affettività, in modo da stimolare una maggiore indipendenza e autonomia. Aiutare queste persone a trovare una propria dimensione più identitaria è fondamentale, per far sì che possano smettere di percepirsi unicamente a partire dall’alterità in maniera patologica;
- Tenere un diario psicoterapeutico, per far emergere dall’esperienza quotidiana i tratti dipendenti e identificare le situazioni che li favoriscono all’interno delle relazioni affettive.
Il percorso psicoterapeutico presuppone sempre motivazione al cambiamento, responsabilità e consapevolezza; ma uscire dalla dipendenza affettiva è possibile.
Se pensi di soffrire di dipendenza affettiva, contatta uno psicoterapeuta sessuologo a Brescia o in altre città oppure per una psicoterapia online.
Bibliografia e utili approfondimenti
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