Parlare di egoismo nei rapporti sessuali sembrerebbe all’apparenza un qualcosa di contraddittorio: i rapporti sessuali sono caratterizzati dalla ricerca di un piacere condiviso con l’altro ma in realtà ogni esperienza sessuale di coppia è anche individuale. Può accadere però di essere talmente concentrati sul piacere dell’altro da non riuscire poi a goderne del proprio.

Cosa toglie il piacere nel sesso?

Dai dati degli studi scientifici emerge che il 25% delle donne e il 10% degli uomini riferisce di non provare interesse verso il sesso in quanto non provano piacere nel farlo o non raggiungono l’orgasmo.

Le problematiche relative alla sessualità possono nascere da diversi fattori psicologici, uno dei più comuni spesso affrontato in terapia sono i pensieri interferenti e la focalizzazione su se stessi che si hanno durante l’attività sessuale. Ci si ritrova, quando si riscontrano queste problematiche, come ad essere spettatori della propria attività sessuale.

Essere spettatore dell’attività sessuale di qualcun altro può essere eccitante, come ben sappiamo, ma essere uno spettatore di sé stessi può significare guai. Il problema è ormai stato riscontrato nella ricerca diverse volte e si è rilevato che, indipendentemente dalla causa iniziale, le problematiche relative a disfunzioni sessuali si sono cronicizzate a causa di continui pensieri interferenti e focalizzazioni su particolari di sè tanto da perdere la piacevolezza dell’attività sessuale e impedire il raggiungimento dell’orgasmo. Questa fenomeno viene chiamato Spectatoring.

Ma quali sono i fattori che ci possono portare ad avere questi pensieri interferenti?

Sicuramente la risposta dovrebbe essere: tanti diversi fattori anche dipendenti dalla nostre nostre esperienze individuali. Ma c’è un fattore comune a tutti, una cosa che almeno una volta ci ha reso le cose molto difficili….. La paura di non far godere l’altro!

La preoccupazione verso il piacere provato dall’altro porta ad avere molti dubbi ed incertezze rispetto alla propria performance. Focalizzarsi sul piacere dell’altro porta infatti a non concentrarsi sulle proprie sensazioni corporee e sugli stimoli erotici, di conseguenza si prova molto meno piacere.

Tra uomini e donne possono esserci molte differenze rispetto a questo fenomeno, non solo per ovvie differenze anatomiche ma anche per influenze culturali rispetto alla sessualità e i ruoli sessuali di genere che possono creare sensazioni di inadeguatezza eterogenee.

Stereotipi di genere associati a frasi come “tirare fuori gli attributi” esprimono metaforicamente la forza di quella persona, il potere, la stima e il riconoscimento dagli altri.

Il disagio sperimentato può essere quindi associato all’ansia di non essere all’altezza diventando maggiormente vulnerabili alle richieste di prestazioni. La capacità di un uomo di raggiungere l’erezione è considerato nell’immaginario comune il punto fermo della virilità. Questo immaginato può influire molto sull’autostima e l’autoefficacia quando si parla di sessualità.

Le donne invece potrebbero essere preoccupate di non aderire sufficientemente allo stereotipo di sensualità femminile e della mancanza di piacevolezza e/o desiderabilità del proprio corpo con la sottostante paura che il partner guardi o provi sensazioni spiacevoli verso alcuni parti del proprio corpo. Anche in questo caso si potrebbero sperimentare sensazioni di inadeguatezza che vanno a minare la sessualità.

Il timore di non essere sufficientemente bravi per far godere l’altro, in alcuni casi porta ad evitare la sessualità mentre in altri prenda una forma di sfida nel tentativo di dimostrare all’altro le nostre capacità è un problema comune a molte persone e riscontra indifferentemente dal genere e dall’orientamento sessuale.

Mantenere la nostra concentrazione sull’altro però, come già detto in precedenza, ci può portare molto lontano da una sessualità appagante.

 Come ritrovare il piacere

Allontanarsi dalla credenze legate al genere

Sgombriamo la nostra mente da false credenze e impariamo a comprendere che il piacere sessuale è complesso e differente per ogni individuo. Domandiamoci cos’è per noi il piacere e mentre rispondiamo a questa domanda cerchiamo di capire quante risposte dipendono da stereotipi e quante dalle nostre esperienze.

Focalizzarsi sensorialmente sul proprio corpo

Conoscere il corpo non significa solo avere chiare delle nozioni anatomo-fisiologiche bensì comprenderne le sensazioni piacevoli o spiacevoli che sperimentiamo. Gli elementi emozionali che sono associati alle sensazioni corporee sono strettamente legati all’erotismo. Impariamo quindi a focalizzarci sulle sensazioni che ci dà l’essere toccati dall’altro e su cosa ci piace o non ci piace.

Essere egoisti

Il piacere erotico e sessuale passa sul corpo consentendo emozioni differenti che in modo totalmente individuale portano all’esperienza egoistica dell’orgasmo. Per poter quindi avere un’esperienza sessuale appagante dobbiamo anche imparare a concentrarci su noi stessi attraverso un sano egoismo.

Bibliografia
  1. Wiederman, Michael W. “”Don’t Look Now”: The Role of Self-Focus in Sexual Dysfunction.” The Family Journal, vol. 9, 2001, pp. 210-214.
  2. Hayley, Leveque R. “Emerging adulthood: An age of sexual experimentation or sexual self-focus?” The Canadian Journal of Human Sexuality,, vol. 21, 2012, pp. 147-159.
  3. Quattrini, Fabriio. Il piacere maschile. Giunti ed., 2017.