Un gioco pericoloso

La manipolazione emotiva è un fenomeno psicologico volto a influenzare il comportamento, il pensiero e la percezione di una persona, usando metodi subdoli e ingannevoli.

Spesso ci capita di incontrare la manipolazione all’interno dei rapporti in molte forme diverse; dalle forme più lievi, dove viene utilizzata come modalità di gioco per convincere l’altro a fare qualcosa per sé, alle forme di ricatto, fino alle forme più perverse, dove gradualmente il meccanismo della manipolazione coinvolge aspetti psicologici sempre più profondi e arriva a modificare le credenze e la personalità della persona coinvolta. Con perverso s’intende una tendenza che si discosta dal senso più comune del termine manipolazione, arrivando alle sue forme più estremizzate.

Come funziona la manipolazione emotiva?

Il meccanismo della manipolazione emotiva è composto di due persone che entrano in relazione occupando posizioni non paritarie; uno occuperà una posizione superiore e l’altro una subordinata. Un rapporto con posizioni non alla pari ostacola la reciprocità, impedendo la formazione di una relazione di fiducia e confronto paritario, dove ci siano sicurezza e rispetto percepiti da entrambe le parti.

Il manipolatore è solitamente una persona molto intelligente e molto capace di cogliere i bisogni altrui; si avvicina all’altra persona seducendola, dandole ciò che le manca, rendendosi indispensabile per la sua vita, fisicamente e psicologicamente. Gradualmente la limita nelle aree che non lo coinvolgono, dagli amici agli spazi personali, fino anche, in alcuni casi, al lavoro. Per farlo fa leva sulle emozioni, facendo delle operazioni che stimolano il senso di colpa nel partner.

A questo punto la vita della vittima, che nel frattempo ha maturato dei sentimenti forti verso il suo partner, ha investito nel rapporto rinunciando a coltivare aree personali per soddisfare le richieste del manipolatore, non si cura del fatto che la sua vita gradualmente si sia strutturata completamente attorno a lui. Il livello di dipendenza aumenta, la tolleranza anche, la vittima è disposta a sopportare di tutto pur di non perdere il suo manipolatore, perché significherebbe perdere tutto.

Chi sono i manipolatori?

Il manipolatore è una persona con poche capacità empatiche; ma soprattutto ha dei limiti nell’accettare e capire il punto di vista altrui e a considerarlo valido tanto quanto il suo. Lo schema che propone ripetutamente nelle relazioni è di dimostrarsi superiore agli altri o di idealizzarli fortemente all’inizio, e in seguito fare di tutto per smontarli, svalutarli, distruggerli. Non si fida veramente di nessuno, stare con lui è difficile perché mette continuamente in discussione l’altro, le sue intenzioni, è diffidente e persecutorio. Ha bisogno di poter controllare l’altro, di entrarci in competizione, di prevalere sul di lui.

Nel tempo il partner viene visto dal manipolatore come il contenitore di tutti i suoi aspetti negativi, proiettati, poiché egli non è in grado di vedere i propri limiti e i propri difetti.

In realtà nasconde una forte insicurezza, che non riconosce come sua e alla quale non ha accesso per una comunicazione intima, costruttiva e paritaria con il partner.

Chi sono le vittime?

I manipolatori fanno presa su chi ha elevate capacità empatiche, sulle persone che sentono la sfiducia in sé stesse e tendono a prendersi compiti impossibili, come salvare i manipolatori, pensare di farli cambiare, di potere, con il loro amore, dargli prova che il mondo possa essere bello anche con loro dentro.  Tuttavia i manipolatori non possono rinunciare alla loro posizione dominante; per questo non possono prendere nulla che arrivi dall’altro, tanto meno un insegnamento sull’amore o sulla vita; quindi, dopo qualche tempo, l’illusione di coppia creatasi si trasformerà in una realtà sempre più limitante e possibile di essere pensata solo in modo univoco.

Che conseguenze ha la manipolazione emotiva?

La manipolazione dura finché i manipolatori o si stancano e nel migliore dei casi cambiano vittima, o nei casi peggiori la manipolazione si aggrava di minacce, violenza fisica, tradimenti, denigrazione, distruzione dell’altro, sfruttamento delle sue risorse economiche, o sociali.

Come uscire dalla manipolazione emotiva

Uscire da un meccanismo di coppia che si è gradualmente sedimentato nel tempo, non è facile. Per svincolarsi da un legame tanto forte è necessario innanzitutto prendere consapevolezza dal fatto che il rapporto che si sta vivendo sia disfunzionale, negativo e che non permetta alla persona si sentirsi bene, a meno che non vengano soddisfatte le richieste (inesauribili) del partner.

Il percorso verso il cambiamento comincia quando la vittima inizia a riappropriarsi del proprio pensiero, a riconoscere le proprie risorse e a percepire più sicurezza in sé stessa. Non è un percorso facile, proprio perché il meccanismo della manipolazione è forte e tende a portare la vittima a dubitare di sé, a non pensare, a svalutare le proprie capacità, favorendo la dipendenza dal rapporto.

L’aiuto di un professionista favorisce il senso di sicurezza e di efficacia; aiuta a vedere le interazioni relazionali disfunzionali; rappresenta, inoltre, una base sicura per orientare la persona verso ciò che le è utile per il suo benessere psicofisico.

Approfondimenti

Per chi fosse interessato a saperne di più, ci sono diversi testi scritti da psicologi che approfondiscono il tema descritto. Tra i quali consiglio:

  • La manipolazione affettiva nella coppia. Riconoscere e affrontare il cattivo partner. A cura di Pascale Chapaux-Morelli, Pascal Courderc.
  • La manipolazione affettiva. A cura del Dottor Massimo Lattanzi, Dott.ssa Tiziana Calzone.