Può capitare che in una relazione affettiva, ad un certo punto, emergano dei dubbi. Che sia una relazione di lunga durata o l’inizio di una nuova frequentazione, a volte dubbi sulla propria relazione affettiva possono comparire e “minare” il benessere della coppia. Questi dubbi possono sostare per poco tempo nella mente della persona oppure occupare gran parte del tempo; possono arrivare perfino a mettere in discussione come ci si sente nella relazione. Amici e familiari ascoltano i racconti consigliando “se hai dei dubbi forse dovresti ascoltarli”.

Il senso comune infatti diffonde la credenza che l’assenza di dubbi sia sempre garanzia di benessere nella coppia. E, viceversa, che la presenza di dubbi sia sintomo del fatto che l’amore sia finito. O che la persona che abbiamo al nostro fianco non sia quella “giusta”. Ma è davvero sempre così?

Occorre fare un po’ di chiarezza: il dubbio emerge quando avvertiamo un “distacco” tra l’esperienza che stiamo vivendo e come ci sentiamo mentre la viviamo. Per evitare però luoghi comuni, che possono generare una notevole quota di sofferenza in chi si trova a dover fronteggiare questi dubbi, è necessario fare un lavoro di comprensione sulla loro origine: andare quindi a indagare che tipo di “distacco” dall’esperienza si stia verificando. Non sempre infatti esso ha a che vedere con la relazione in sé: a volte infatti ci si può trovare nelle tonalità emotive dell’irrequietezza e della tensione, faticando a capire quale sia l’origine di queste sensazioni. In questo caso, può capitare che ad essere messa in discussione sia proprio la propria relazione affettiva.

Dubbi sul partner: se l’altro non incontra l’ideale (di bellezza, di status sociale, di personalità…)

A volte le persone possono portare in terapia la paura di legarsi ad un partner che non rispetta il proprio ideale (a livello estetico, economico sociale o di personalità). O, ancora, se non rispetta l’ideale “imposto” da altri significativi (genitori, amici, etc).

Solitamente in questi casi ad essere problematica è la relazione che si ha con il giudizio altrui. Quello che può capitare è che le persone che esperiscono questo tipo di dubbio tendono a identificarsi sulla base dell’immagine che viene rimandata dall’altro; quindi, avere al proprio fianco una persona che rispetta una certa tipologia di standard mi renderà di rimando una persona di valore. Viceversa, può subentrare una difficoltà nel definirsi se la persona con cui ci si accompagna non rispetta “regole” imposte dall’altro (dalla società per esempio o dalla cerchia di persone significative, come amici e familiari).

In queste situazioni può essere utile un lavoro di:

  • consapevolezza sulla natura della difficoltà (relativa al definirsi sulla base dei giudizi dell’altro in questo caso)
  • di focalizzazione su come ci si sente a livello esperienziale nella relazione con l’altro.

Dubbi sulla relazione: sono o non sono innamorato/a?

A volte ad essere messa in discussione è la relazione stessa. Può verificarsi infatti una condizione di controllo continuo dei propri sentimenti, con la tendenza a confrontare la propria esperienza con quella altrui e a cercare rassicurazioni circa il proprio rapporto affettivo con parenti e amici.

Anche in questo caso a mettere in difficoltà è la necessità di aderire ad una “regola” (“quando si è innamorati ci si sente/ci si comporta così”) senza considerare però come ci sentiamo a livello esperienziale nella relazione stessa. Può essere utile, in questi casi, una riflessione sulle esperienze vissute all’interno della relazione e su quanto queste siano esperite come autentiche dalla persona stessa.

Quando il dubbio sulla relazione si fa ossessivo: cos’è il disturbo ossessivo da relazione e quando si verifica

A volte i pensieri intrusivi portano ad un’ansia e insicurezza così forti da mettere in discussione l’altro o la relazione. Se i dubbi e le preoccupazioni sono tali da interferire con la propria vita e quella della coppia, si può parlare di un vero e proprio disturbo ossessivo compulsivo da relazione. Le preoccupazioni in questo caso possono essere diverse:

  • Non essere sicuri che il partner sia “quello giusto “
  • La ricerca di conferme dell’essere contraccambiati attraverso parametri ritenuti significativi ma considerati “non sufficienti”; sono degli esempi la quantità di tempo passata assieme, gli apprezzamenti tramite i social network, il numero di regali, le parole usate, etc.
  • Se il partner sia adeguato/a attraverso parametri ritenuti significativi, come l’aspetto fisico, la posizione lavorativo/economica, l’affinità intellettuale etc.
  • Avere progetti di vita comuni: famiglia, convivenza, vita insieme, etc.

La persona affetta da questo tipo di disturbo vive quindi dei dubbi ossessivi che hanno come contenuto lo stato della propria relazione. In realtà questo tipo di dubbi spesso sottendono una problematica d’altro tipo, che spesso ha a che fare con l’insicurezza con  l’ansia e/o con la paura.

Si scatena quindi una forma di ansia che può essere placata solo con il controllo e/ o la ricerca di continue conferme circa la relazione.

Il disturbo ossessivo compulsivo da relazione può verificarsi quando esperiamo una mancanza di controllo in alcuni aspetti della propria esistenza. Tuttavia, non riuscendo a mettere a tema quali siano gli aspetti dell’esistenza che “sfuggono”, il nostro senso di stabilità personale vacilla; è qui che il dubbio si insinua, arrivando a mettere in dubbio persino se stessi o l’altro. La necessità quindi di dare una risposta a queste domande è il tentativo che mettiamo in atto per cercare di tenere sotto controllo la “frattura” che si è venuta a creare tra il nostro modo di fare esperienza e come ci sentiamo in quella esperienza. La terapia con uno psicologo sessuologo può aiutare a sanare questa “frattura”. La possibilità di contestualizzare la sintomatologia all’interno di un racconto di sé maggiormente identitario può aiutare a comprendere la reale natura della sofferenza, permettendo alla persona di capire che cosa, nella nostra esistenza, fa emergere questo senso di insicurezza che si riflette nella relazione.

Se il dubbio è autentico: quando è il caso di ascoltarlo

Altre volte invece i dubbi emergono quando ci si trova a vivere, all’interno della propria relazione affettiva, esperienze che sono dissonanti con i nostri desideri. Può verificarsi magari che il progetto che aveva unito la coppia fino a quel momento non sia più comune ad entrambi i partner. O ancora, che i partner della coppia non riescano più a incontrarsi. Per capire se i dubbi siano o meno espressione di una reale difficoltà di coppia è necessario un lavoro di contestualizzazione su quali siano i desideri e i progetti di entrambi i partner. Questi progetti incontrano ancora oppure stanno prendendo direzioni diverse? Non è detto che ascoltare i dubbi debba condurre forzatamente ad una chiusura; tuttavia affrontarli può essere un tentativo utile di riposizionamento all’interno della coppia, in grado di aprire (o chiudere) possibilità.

Se ci si trova in uno dei casi sopra citati, la consulenza di uno psicologo/sessuologo può rivelarsi di grande aiuto; grazie ai colloqui con il terapeuta infatti è possibile approfondire la natura di questi dubbi, fare un po’ di chiarezza sulla loro origine e capire come riposizionarsi nella propria esistenza affinché siano modificate quelle situazioni o quei contesti che realmente pongono in difficoltà.

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