Quante sono le forme di sessualità possibili? Per rispondere a questa domanda è necessario chiarire alcuni concetti fondamentali.

Le prime teorie psicanalitiche facevano confluire l’identità sessuale con l’orientamento sessuale. Secondo Freud alcuni casi di omosessualità erano attribuibili all’identificazione con il genitore dello stesso sesso. Oggi sappiamo che sono temi ben distinti, i ricercatori che si occupano di sessualità e di identità sessuale, ad esempio, distinguono tra omosessualità (orientamento del desiderio) e transessualismo (poter vivere come persone dell’altro genere).

Chiariamo alcuni concetti chiave per parlare di sessualità

  • Sesso biologico, comprende genitali, cromosomi (xx, xy) e ormoni;
  • Identità sessuale, o identità di genere, risponde alla domanda: come ti senti tu? Ti senti maschio o femmina? Questa identità è un vissuto soggettivo, perché può coincidere o differire dal sesso biologico. Quando l’identità sessuale coincide col sesso biologico, cioè la persona si sente a suo agio nel sesso assegnato alla nascita, si dice cisgender, se differisce si dice transgender;
  • Orientamento del desiderio, o orientamento sessuale. Coincide con la preferenza sessuale, con il sesso per cui si prova attrazione emozionale, sessuale e affettiva: se piace la persona del sesso opposto (eterosessualità); o se piace la persona dello stesso sesso (omosessualità);
  • Espressione di genere, o ruolo di genere. La società richiede che ci si comporti in un determinato modo per il fatto di essere maschio o femmina. Il modo di gesticolare, di parlare, di vestire, i gusti, le preferenze, sono diversi per il genere femminile o maschile. Ad esempio, l’espressione di genere è considerata maschile se piacciono le moto, il calcio, la forza; se l’espressione di genere è femminile ad esempio piacciono i capelli lunghi, la danza, truccarsi.

Queste combinazioni rappresentano la diversità sessuale nel sistema binario, che comprende due realtà, due categorie (maschio/femmina); ma la natura umana è ben più complessa e va oltre la classificazione sessuale binaria.

Vediamo dunque che

  • nel sesso biologico ci sono persone che nascono con un’anatomia sessuale e riproduttiva che non sono identificabili come maschi o femmine. Coloro che hanno cromosomi sessuali, genitali o caratteri sessuali secondari non definibili esclusivamente in queste due categorie, e si dicono intersessuali;
  • per quanto riguarda l’identità sessuale, ci sono persone che non si riconoscono né come maschi né come femmine. Queste fanno parte della categoria chiamata terzo sesso;
  • L’orientamento del desiderio sessuale può essere verso maschi (androfili), verso femmine (ginofili), o verso entrambi i generi (bisessualità) a intensità diverse; e l’intensità stessa può variare nel corso di vita. La persona può inoltre piacere al di là del suo sesso e del suo genere (pansessualità), o è possibile non sentire attrazione per alcun sesso (asessualità);
  • Nel ruolo di genere, difficilmente ci sono persone che esprimono solo il genere maschile o solo quello femminile, la maggior parte utilizza espressioni di entrambi i generi, in diversa misura; il genere androgino, termine utilizzato nell’uso comune che definisce le persone che presentano la coesistenza di sembianze, aspetti esteriori e atteggiamenti di entrambi i sessi.

Ora, tutte queste caratteristiche associate diversamente tra loro formano tante espressioni diverse di vivere la propria sessualità. Sono state descritte non per dare un’etichetta, quanto piuttosto per mostrare la varietà di combinazioni possibili unendo tra loro le quattro dimensioni. La sessualità è dunque un tema così complesso e personale, quanto lo è la diversità umana.

Quando parliamo di identità sessuale?

Lo sviluppo dell’identità sessuale è un processo che inizia nella primissima infanzia e prosegue per tutta la vita, assumendo caratteri più stabili nel periodo post adolescenziale.

Accanto all’acquisizione di un’iniziale identità corporea inizia a comparire l’identità di genere. In questo processo un ruolo rilevante è assunto dai processi d’identificazione e dall’interazione con le persone ritenute significative, che sono i primi modelli per la costruzione della propria identità.  I processi d’identificazione permettono di acquisire le competenze e i valori della cultura di appartenenza, di realizzare ciò che si è, dando una continuità al proprio Sé, che si definisce attraverso il continuo adattamento di fronte al cambiamento.

Allo stato attuale la ricerca non ha ancora spiegato cosa porti il/la bambino/a a sviluppare un’incongruenza di genere, e neppure è chiaro il modo in cui si sviluppa un’identità cisgender.

  • I bambini in infanzia hanno molti comportamenti che fanno parte di un’esplorazione naturale dei ruoli di genere, e iniziano a mostrare delle preferenze nei gusti e nel gioco.

Solo una minoranza dei bambini che esprime incongruenza sessuale in infanzia, richiede un cambio di genere in età adulta. La maggior parte diventano adulti omosessuali o bisessuali con identità cisgender.

  • In adolescenza l’identità è sottoposta a notevoli cambiamenti: inizia l’emancipazione dalla famiglia e la concretizzazione dei progetti di vita. Si inizia a sviluppare una maggiore stabilità rispetto all’identità e all’orientamento sessuale, si diventa più consapevoli dei desideri erotici e di cui si fa esperienza dal punto di vista sessuale. Lo sviluppo dell’identità sessuale è influenzato da una varietà di fattori demografici (età, cultura) e dalle esperienze sessuali. Anche l’identità di genere si sviluppa in modo sempre più chiaro e si possono iniziare a esprimere il desiderio di trovare soluzioni adeguate per raggiungere una maggiore congruenza tra identità di genere esperita e il sesso biologico assegnato alla nascita.
  • Il disagio prodotto dalla discrepanza tra l’identità di genere e il genere assegnato alla nascita con esordio in età adulta è abbastanza infrequente. La maggior parte dei casi che si riscontrano in età avanzata ha avuto origine nell’infanzia o in adolescenza. Le preoccupazioni relative all’identità di genere possono però persistere per tutta la vita.
  • Molti fattori possono concorrere a riattivare una crisi personale relativa all’identità di genere in età avanzata. La morte di un genitore, il pensionamento, la perdita di un partner, possono fornire un’occasione per chiedersi:

chi sono io realmente? In quale modo sono stato condizionato fino ad ora? In che modo voglio vivere il tempo che ho a disposizione? e trovare un ruolo di genere che faccia sentire a proprio agio, permettendosi di vivere come persone che appartengono al genere che sperimentano soggettivamente.

 

APA (American Psychiatric Association) (2013), DSM-5. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, it. a cura di M. Biondi, Cortina, Milano 2014.

Lingiardi, V., McWilliams, N. (2018). Psychodynamic Diagnostic Manual: PDM-2. Guilford Press. Manuale Diagnostico Psicodinamico, seconda edizione. Raffaello Cortina Editore (MI)