Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) comporta insicurezza che provoca ansia e l’impulso ad agire per alleviarla. Succede lo stesso anche nel disturbo ossessivo-compulsivo da relazione (ROCD): è l’insicurezza che porta a mettere in discussione il partner o la relazione attraverso pensieri intrusivi. L’ansia scatenata dall’insicurezza può essere placata solo con il controllo del partner o la ricerca di conferme circa la relazione.
Può essere normale nutrire delle incertezze verso la propria relazione o verso il partner, ma quando i dubbi e le preoccupazioni interferiscono con la vita della persona o della coppia si può parlare di vera e propria ossessione.
Persona con disturbo ossessivo compulsivo da relazione
Vista da fuori la persona sembra semplicemente gelosa o apprensiva
La persona affetta da disturbo ossessivo-compulsivo da relazione spende buona parte del suo tempo a monitorare i pensieri che ha nei confronti del partner, a cercare rassicurazioni e a controllarne i comportamenti.
La preoccupazione più comune riguarda il non essere sicuri di stare con il partner giusto, cui segue il costante impulso a lasciarlo.
Chi è affetto da ROCD misura l’amore del partner in base ad alcuni parametri che ritiene significativi: tempo passato insieme, quantità di like alle foto sui social, quantità di tempo speso a chattare, valore dei regali ricevuti.
Il comportamento del partner è continuamente basato su queste regole e raffrontato con il comportamento dei partner passati o di quello ideale.
Il paziente con disturbo ossessivo compulsivo da relazione può arrivare a paragonare il comportamento del proprio partner a quello di amici e conoscenti. Arriva al punto di non uscire con determinate persone se ritiene che il rapporto che vede tra altre coppie sia migliore del suo.
Le compulsioni (ricerca di attenzioni, evitamento alcune situazioni, pretendere che il partner rispetti determinati standard) non colmano nel lungo periodo ansia e insicurezza.
Il partner potrebbe sentirsi soffocato dalle continue richieste e questo ha conseguenze negative sul rapporto di coppia. L’insofferenza del partner non fa che peggiorare i sintomi della persona ossessionata dalla relazione che può così pensare di avere ragione a metterla in dubbio.
Il focus delle ossessioni
I pensieri ossessivi possono essere sulla relazione, sul partner o presenti in egual misura
Nel primo caso si vuole capire se si è veramente innamorati del partner, se si è contraccambiati nel giusto modo e se il tempo passato insieme sia soddisfacente in termini di quantità e qualità.
Nel secondo caso i pensieri ossessivi si concentrano sui difetti del partner: si cerca di capire se il partner sia fisicamente, socialmente, lavorativamente e intellettivamente adeguato o se qualche difetto possa compromettere la relazione.
I pensieri intrusivi nei confronti della relazione vengono vissuti con senso di colpa, molto spesso la persona si chiede come mai passi così tanto tempo a interrogarsi sulla sua relazione quando sente di amare la persona o è consapevole che un difetto fisico non dovrebbe mettere in dubbio i sentimenti che prova.
Spesso l’insicurezza per la relazione o per il partner derivano da un’insicurezza personale: questo succede quando si lega a doppio filo la propria autostima con le qualità del partner.
Il pensiero sottostante è dimostrare di valere solo quando il partner ha determinate qualità (come un aspetto fisico che rispecchia i canoni largamente condivisi). Se il partner viene ritenuto “bruttino” o “non proprio bello” la persona è portata a credere di essere considerata allo stesso modo dagli altri.
Oltre la relazione di coppia
I sintomi del disturbo ossessivo compulsivo da relazione possono estendersi anche oltre i confini della coppia. Infatti la persona può nutrire gli stessi sentimenti e le stesse insicurezze anche nei rapporti di amicizia, nei rapporti con i colleghi o con i figli.
Sintomi del disturbo ossessivo compulsivo da relazione
Guy Doron e Danny Derby, massimi esperti internazionali riguardo a questo tema, nei loro studi hanno rilevato i principali sintomi del disturbo ossessivo-compulsivo da relazione.
Ecco un elenco dei pensieri ossessivi e delle compulsioni più comuni:
- continui dubbi sul partner che vengono gestiti controllandolo o mettendolo alla prova
- attenzione prestata continuamente al proprio stato d’animo mentre si sta con il partner
- ricordo di momenti positivi della vita di coppia per neutralizzare i pensieri ossessivi negativi sul partner e sulla relazione
- Confronto continuo del partner o della relazione con coppie o persone conosciute o ideali per verificare che il proprio partner e la propria siano all’altezza
- Ricerca continua di rassicurazioni dal partner, ma anche dalle altre persone (amici, colleghi, familiari) per essere sicuri sia che il partner ricambi i sentimenti sia che sia adatto
- Tendenza ad autocriticarsi per convincersi di essere allo stesso livello del partner quando alla persona sembra di essere troppo superiore
- Possibile tentativo di guardare altre donne o uomini per paura di scoprirsi non innamorati del partner o per la paura di verificare che il partner sia inferiore per qualche caratteristica ad altre persone
Rinuncia all’impegno nella relazione
Tutti questi pensieri ossessivi, le insicurezze, le compulsioni portano la persona a disinvestire sulla relazione di coppia. La persona o il partner non si impegna nella relazione a causa dei continui dubbi e questo porta inevitabilmente a problemi che possono in qualche modo confermare i dubbi inizialmente nutriti dalla persona che soffre del disturbo ossessivo-compulsivo da relazione.
Cosa fare
Se ti riconosci in questi sintomi chiediti da quanto tempo hai questo problema nelle relazioni: te lo porti dietro da sempre o riguarda solo una relazione specifica?
Da cosa deriva questa insicurezza?
Come spesso succede anche per il disturbo-ossessivo, l’ansia e il controllo derivano da un senso profondo di insicurezza. Trovare la causa non è sempre facile: può essere che la persona con cui stiamo sia brava ad alimentare le nostre fragilità, oppure ci sia qualcos’altro, nella nostra esistenza, che fa emergere questo senso di insicurezza che si riflette nella relazione.
È importante ricordare che non potete controllare le emozioni con il pensiero: volersi sentire felici con una persona, non vi farà essere veramente felici, anzi. Decidere a priori cosa bisogna provare per una persona toglie la spontaneità delle emozioni provate.
Quando il disturbo interferisce con la tua vita o con la vita di coppia dovresti chiedere aiuto a un professionista competente
Spesso la persona affetta da ROCD pensa che il problema sia la relazione o il partner, dal momento che le ossessioni si concentrano su questi aspetti. In realtà bisogna lavorare anche sulla causa a monte: l’insicurezza, l’ansia o entrambe. In particolare i macro-temi più comunemente affrontati in terapia in questi casi sono autostima, paura dell’abbandono e la risoluzione dei conflitti.
Quello che vuole la persona che soffre di disturbo ossessivo-compulsivo è trovare una pratica e immediata soluzione ai suoi dubbi; in realtà ciò che deve fare è rimandare la decisione.
La terapia con un sessuologo può servire alla persona per riuscire a vivere la relazione e abbandonarsi a tutti i vantaggi, ma anche agli svantaggi che questo comporta, facendo esperienza del fluire delle emozioni.
Per approfondire il disturbo ossessivo compulsivo da relazione
Doron G., Szepsenwol O., Derby D. S. & Nahaloni E. (2012). Relationship-related obsessive- compulsive phenomena: The case of relationship-centred and partner- focused obsessive compulsive symptoms. Psicoterapia Cognitiva e Comportamentale – Monograph Supplement (pp. 71-82), Edizioni Erickson – Trento.
Doron G., Derby D. S. & Szepsenwol O. (2014). Relationship obsessive compulsive disorder (ROCD): A conceptual framework. Journal of Obsessive-Compulsive and Related Disorders 3 169–180.
https://iocdf.org/wp-content/uploads/2014/10/Italian-Translation-What-You-Need-To-Know-About-OCD.pdf