Lo sento distante, ho paura che non mi ami più. Non stiamo più bene, ma non riesco a lasciarlo.

La paura è un sentimento che nasce quando percepiamo un pericolo, sia reale sia ipotizzato. Ha una valenza difensiva e protettiva importante. In ambito relazionale dice molto di noi, delle aspettative che abbiamo verso il nostro partner e di quali siano i nostri bisogni.

Sentire l’altro distante

Come abbiamo già visto negli articoli precedenti, momenti di distanziamento tra i partner sono piuttosto comuni nella vita di una coppia e non hanno necessariamente una valenza negativa (Bader e Pearson, 1983; Gottman, 2008).

Essi possono corrispondere all’ingresso in una nuova fase di vita insieme, in cui l’altro si sente sicuro della relazione e sente di potersi permettere di esplorare il mondo sapendo che il proprio compagno sarà comunque presente. A volte, più semplicemente, può essere indicatore del bisogno di avere maggior tempo da dedicare a sè stessi, non dovuto a pregresse problematiche nella relazione.

I bisogni di vicinanza e di spazio possono però creare problemi, quando causano nell’altro un senso di timore e incertezza (Gobes, 2017).

Reazioni e sentimenti

La sensazione di ansia dovuta alla minor presenza del partner può indicare un’insicurezza di fondo, che si fa sentire proprio quando un punto di riferimento importante è meno presente. Ci si può sentire spiazzati, inadeguati o provare rabbia verso l’altro. Il senso di amabilità può essere minato.

Le reazioni tipiche, in questi casi, possono essere recriminazioni, richieste di maggior attenzione o di vicinanza che però non sono in sintonia con il movimento del partner.

A volte si può diventare sospettosi. Tipicamente questo provoca una reazione di ulteriore allontamento, portando ad un reiterarsi ciclico e problematico (Gobes, 2017).

Alcuni autori sottolineano che questi vissuti possono essere particolarmente intensi in quelle persone che hanno già sperimentato in precedenza un abbandono, sia da parte di un partner, sia da parte di un familiare.

Sicuramente la storia individuale e la sensibilità ai modi di essere dell’altro possono avere un ruolo importante nel determinare con quale intensità verranno provate alcune emozioni.

Una comunicazione trasparente tra i due partner permette una maggiore comprensione dei movimenti emotivi e dei bisogni reciproci, ma a volte non basta e potrebbe rivelarsi fondamentale l’aiuto di un terapeuta di coppia o di una terapia individuale.

Non stiamo più bene insieme, ma…

Differente è il caso in cui il tempo passato insieme non è più fonte di benessere reciproco, divertimento, appagamento o di crescita.

Non si riesce più (o non si è mai riusciti) a costruire insieme la visione di un “noi” futuro.

L’allontanamento del partner ha un significato differente rispetto al precedente. Il movimento è volto alla riscoperta di una propria dimensione di vita, che non contempli più il compagno.

La paura dell’abbandono qui può portarci a mantenere una relazione che non è salutare (Doron et al., 2011).

Cosa può succedere?

– Si alternano forti emozioni di rabbia a richieste di vicinanza, che rassicurino dall’idea di una rottura

– Ci si sente in dovere di compiacere il partner

– Ci si sente ipersensibili alle critiche

– Non si riescono a controllare pensieri ricorrenti (ruminazione)

– Attribuiamo la colpa a sè stessi per tutto quello che non funziona

– Si può diventare eccessivamente sospettosi e sentire di non riuscire a fidarsi di nessuno

– Si possono provare sentimenti di gelosia non giustificati, che portano a scontri verbali o fisici

– Possono emergere forte ansia o attacchi di panico

– Possono emergere problemi legati al sonno (fatica ad addormentarsi, incubi)

Ma perché una rottura relazionale spaventa così tanto, quando ormai non fa più stare bene?

Affrontare una vita “ricominciando da capo”.

Alcuni autori sottolineano che, probabilmente, questo è uno dei punti più difficili da affrontare, soprattutto quando la relazione ha avuto una lunga durata ed entrambi sentono di aver investito molto.

Soprattutto in questo ultimo caso, non è raro sentire che l’altro è stato parte integrante della nostra vita. Immaginare una vita senza di lui può essere un compito faticoso e doloroso.

La paura dell’abbandono può essere letta essenzialmente come una paura verso il proprio futuro, che non è ancora chiaro e delineato.

L’idea di affrontare la vita, o una parte della propria vita, da soli, è inaccettabile. Ci si può sentire incredibilmente vulnerabili e fragili.

Cosa puoi fare da solo/a

– Prenditi del tempo per te stesso.

– Pensa a tutte le tue qualità positive e ai tuoi punti di forza.

– Parla con i tuoi amici o con persone che ti sono vicine. E’ importante avere una rete sociale di supporto. Ma non avere pretese: parlare di sè non significa che gli altri debbano risolvere i tuoi problemi.

– Ricordati che potrai sempre fidarti di qualcuno. Non sei da solo

Cosa può fare un terapeuta

Il terapeuta può essere d’aiuto sia nel caso in cui la coppia desideri restare unita e affrontare le difficoltà, sia nel caso in cui il singolo scelga di intraprendere un percorso individuale.

Terapia di coppia

Aiuta a comprendere esattamente che tipo di problema è emerso, se ad esempio riguarda un “blocco” nell’evoluzione della coppia o una difficoltà comunicativa. Si osservano le dinamiche relazionale e si rifigura la narrazione, in modo da comprendere gli stati d’animo dei partner e l’effetto che essi hanno sull’altro.

Terapia individuale

Nel caso della terapia individuale, la persona potrà ripercorrere, con l’aiuto di un professionista, quali sono state le proprie esperienze pregresse e quali quelle attuali, le scelte fatte ed i sentimenti connessi, in modo da poter meglio comprendere i propri modi di essere e vedersi in un futuro positivo e soddisfacente.

Riferimenti bibliografici

Bader, E., & Pearson, P. (1983). The developmental stages of couplehood. Transactional Analysis Journal, 13(1), 28-32.

Doron, G., Szepsenwol, O., Karp, E., & Gal, N. (2013). Obsessing about intimate-relationships: Testing the double relationship-vulnerability hypothesis. Journal of behavior therapy and experimental psychiatry, 44(4), 433-440.

Gobes, L. (1985). Abandonment and engulfment issues in relationship therapy. Transactional Analysis Journal, 15(3), 216-219.

Gottman, J. M. (2008). Gottman method couple therapy. Clinical handbook of couple therapy, 4(8), 138-164

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