La masturbazione femminile è il principale modo per scoprire se stesse e il proprio corpo, ma da sempre è demonizzato da stereotipi e false verità: quali sono e come superarli?

 “Quanto tempo dedichi a darti piacere?”

“Come preferisci darti piacere?”

Sono domande, queste, che probabilmente la maggior parte delle donne non ha mai né ricevuto né porto.

La masturbazione femminile

La masturbazione, infatti, nonostante sia una pratica antichissima, è stata prima appannaggio maschile, e poi condannata nel corso della storia fino agli anni ‘40 del secolo scorso.

Eppure, mentre la masturbazione maschile ha potuto ricominciare ad essere considerata come una pratica non solo naturale, ma anche come una tappa del normale sviluppo sessuale, così non è stato per il mondo femminile.

Nonostante gli anni della cosiddetta “rivoluzione sessuale”, molti stereotipi culturali hanno continuato a influenzare questa pratica utile e spesso necessaria a scoprire se stesse e ciò che piace, anche nell’ambito delle relazioni di coppia.

Ma quali sono questi stereotipi? Le donne sono, nel mondo moderno, ancora nella condizione di doversi sentire legittimate a reclamare il diritto di conoscere il loro corpo? A reclamare il proprio piacere?

E come possono farlo? Scopriamolo insieme.

 Stereotipi culturali della masturbazione femminile: tipologia e diffusione

Gli stereotipi in materia di masturbazione femminile hanno radici antiche e sono strettamente connessi alla cultura in cui si verificano, che ha sempre visto la donna come “oggetto” dell’attività sessuale, e quasi mai come “soggetto”.

In uno studio di Fugl-Meyer et al. del 2006, 5.250 donne svedesi vennero reclutate per un’indagine relativa a molteplici aspetti della sessualità, tra cui la masturbazione.

Ciò che emerse, fu che le donne di fascia d’età più avanzata (dai 49 ai 74 anni) riferirono di essersi masturbate in maniera drasticamente minore rispetto alle donne di età più giovane (dai 18 ai 49 anni) durante tutto il corso della vita, nonostante i due gruppi fossero omogenei in termini di numerosità e la capacità di raggiungere l’orgasmo non fosse dipendente dall’età.

In uno studio descrittivo del 2014, Hogarth e collaboratori intervistarono 20 ragazze inglesi tra i 16 e i 18 anni, per capire la loro opinione in merito alla masturbazione: ciò che riscontrarono fu che metà del campione si definì “indifferente” relativamente all’argomento e solo una piccola parte riferì un’attività masturbatoria soddisfacente, anche se queste stesse ragazze aggiunsero di non sentirsi totalmente libere di ammetterlo con le amiche o con il proprio compagno.

Infine, una parte del campione riferì di trovare l’idea della masturbazionespregevole”; nonostante le esperienze sessuali avute fino a quel momento fossero state deludenti, le ragazze non riuscivano a concepire di poter raggiungere il piacere in un altro modo se non in un rapporto di coppia. Queste partecipanti inoltre riferirono un rapporto poco soddisfacente con il proprio corpo, e scarsa possibilità di poter affrontare le tematiche della sessualità in ambito familiare.

Perché al giorno d’oggi ci sono queste idee riguardo la masturbazione femminile?

Molti di questi comportamenti sono dovuti agli stereotipi da sempre legati alla figura femminile relativamente alla sessualità, che hanno influenzato per molto tempo quello che è stato l’approccio femminile al sesso e alle relazioni di coppia.

Masturbazione femminile: al di là dello stereotipo

Come superare gli stereotipi sulla masturbazione

Diversi sono gli stereotipi che ci impediscono di godere di una sessualità completa, che comprende anche, qualora la donna lo desideri, una attività autoerotica soddisfacente.

Se mi masturbo, significa che la mia relazione non è soddisfacente o è problematica.

Spesso è proprio il contrario: non è vero che la masturbazione è obbligatoriamente indice di insoddisfazione sessuale, anzi, generalmente le donne più sono soddisfatte nella relazione di coppia e più praticano autoerotismo. Una sana attività autoerotica permette infatti di conoscere al meglio il proprio corpo, cosa ci dà piacere e cosa invece lo spegne; quando questa consapevolezza viene condivisa con il partner, ciò può solo migliorare l’intesa e la soddisfazione all’interno del rapporto di coppia.

La masturbazione è una cosa “da uomini”.

Altro mito da sfatare, eredità di una cultura che per secoli ha identificato la sessualità femminile con unicamente “passiva”, e non attiva; era l’uomo che “doveva procurare piacere” alla donna, la quale non poteva bastare a se stessa in questo ambito. Tale atteggiamento porta la donna a relegarsi al ruolo di “comparsa” all’interno della propria vita sessuale, rischiando di non giungere mai a una completa soddisfazione erotica ed intima.

Non sta bene “toccarsi lì”.

Anche in questo caso, si parla di un pregiudizio di antica memoria, che tuttavia in alcuni casi perdura ancora oggi. In realtà, l’autoerotismo è una pratica naturale ed essenziale della sessualità umana; conoscere se stesse e ciò che si vuole a livello sessuale rende più consapevoli non solo in termini anatomici del proprio corpo, ma anche in termini psicologici e relazionali relativamente a ciò che si ricerca in un partner o di ciò che ci attiva sessualmente e cosa invece ci “spegne”.

Il desiderio sessuale della donna è minore di quello dell’uomo.

Questa credenza può portare le donne già in partenza a disinvestire sulla propria sessualità, perché tendono a considerarsi “deficitarie” dal principio in termini di desiderio sessuale; non è così. Il desiderio sessuale è un elemento complesso e ricco di determinanti; non dipende unicamente da un profilo ormonale e da determinanti biologiche, ma anche e soprattutto da variabili situazionali e relazionali.

 L’autoerotismo e il rapporto sessuale che implica il coinvolgimento del nostro o della nostra partner sono due diverse modalità di vivere la propria sessualità, ma non sono in contrasto: sono anzi assolutamente compatibili tra di loro, e l’autoerotismo può divenire una base sicura da cui partire per conoscere meglio se stesse e ciò che vogliamo non solo a livelli sessuale, ma anche relazionale ed affettivo.

Bibliografia e utili approndimenti:
  1. Taylor, Timothy, “Uncovering the prehistory of sex”, in British Archaeology, nº 15, giugno 1996.
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  3. Fugl-Meyer K.S., Öberg K., MSc, Lundberg P.O., Lewin B., Fugl-Meyer A. “On Orgasm, Sexual Techniques, and Erotic Perceptions in 18- to 74-Year-Old Swedish Women” J Sex Med 2006;3:56–68.
  4. Hogarth H., Ingham R. “Masturbation Among Young Women and Associationswith Sexual Health: An Exploratory Study” The Journal of Sex Research, 2009; 46:6, 558-567
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