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No, non si tratta di un errore di battitura. Compersione è una parola che non troverai nel dizionario (italiano), ma in cui ti imbatterai spesso quando sentirai parlare di poliamore. Conoscerla può esserti utile per capire meglio gli orientamenti relazionali non monogami consensuali, o, più semplicemente, per scoprire qualcosa di nuovo su di te. Vediamo insieme perché!
Poliamore: un orientamento relazionale
Per capire che cos’è la compersione può essere di aiuto dare una definizione del poliamore. Si tratta di un orientamento relazionale, ovvero di una modalità di vivere le proprie relazioni intime, sessuali e/o romantiche. Consiste nella possibilità, o nella pratica, di intraprendere più relazioni intime con più persone contemporaneamente, con il consenso di tutte le persone coinvolte. “Poliamore” viene utilizzato spesso come termine ombrello per indicare tutte le relazioni non monogame caratterizzate da consenso e responsabilità. Per alcune persone è un tratto identitario vero e proprio, infatti la sua inclusione nell’acronimo LGBTQIA è stata a lungo dibattuta. Anche se non si è raggiunto un accordo sul tema, il poliamore è sempre più discusso e conosciuto, anche al di fuori della comunità stessa. E con esso, i suoi ostacoli.
Monormatività: le radici della gelosia
L’interesse per le relazioni non monogame etiche è sicuramente in crescita. Questo non toglie, però, che la monogamia costituisca tuttora una norma saldamente radicata nella cultura occidentale. Concetto che trova una sintesi nel termine mononormatività, responsabile di numerose credenze e pregiudizi su amore e intimità. Molte persone, ad esempio, vivono nella convinzione che avere relazioni con più partner, anche se consenzienti, significhi condannarle tutte al fallimento. L’opinione diffusa, infatti, è che mantenere più relazioni romantiche o sessuali non possa che risultare in minori intensità e stabilità di ciascuna di esse. La ricerca, al contrario, riscontra nelle relazioni poliamorose più elevati livelli di intimità e soddisfazione delle persone coinvolte. Quali sono, allora, le radici di un pensiero comune così distante dalla realtà?
La nostra cultura ci ha insegnato a vedere le possibili relazioni al di fuori della coppia come minaccia e motivo di gelosia. Al punto che molte persone sono pronte a mettere in dubbio l’autenticità di un sentimento d’amore verso un* partner, quando la gelosia è assente. Come se si trattasse di un elemento imprescindibile, o di un valore aggiunto.
Spesso osserviamo la gelosia venire culturalmente celebrata, diventando l’equivalente della passione, nonché il motore di una relazione. Nessun sentimento può essere ritenuto intrinsecamente giusto o sbagliato; tuttavia, non può essere ignorato il legame tra la celebrazione della gelosia e la pericolosa cultura del possesso del* partner.
Non tutte le relazioni intime, però, lasciano spazio alla gelosia; al contrario, alcune si arricchiscono di emozioni positive quando i/le partner ne instaurano di altre. In questo caso, si parla di compersione.
Compersione e gelosia
Che cos’è, dunque, la compersione? Questa espressione non ha una definizione unica. D’altra parte si tratta di un neologismo, che si riferisce a un sentimento soggettivo. Generalmente, però, la compersione viene descritta come una sensazione di calore, gioia o soddisfazione provata di fronte all’idea che un* partner sia coinvolt* in una relazione sentimentale o sessuale con un’altra persona. Non si tratta semplicemente di tollerare o di essere neutrali. E non si tratta neppure di accettare passivamente. La compersione è un sentimento di gioia e piacere genuini, dalle connotazioni altruistiche e tutt’altro che ego rivolte. Altruistiche non solo nei confronti di un* propri* partner, ma anche nei confronti del* partner del* propri* partner (o metapartner).
E invece la gelosia? Spesso posta in contrapposizione alla compersione, la gelosia è una risposta emotiva che avviene di fronte a quella che viene percepita come una minaccia alla propria relazione. Sia che si tratti di una minaccia reale, o presunta. Le persone che si trovano, dunque, al di fuori della propria relazione possono venire percepite come rivali nella competizione per l’amore, l’affetto e le attenzioni del* propri* partner romantic* o sessuale.
Quindi le persone in relazioni non monogame consensuali non provano gelosia? Affatto. Anche le persone che vivono relazioni non monogame consensuali possono sperimentare la gelosia. Possiamo generalizzare in questo modo: la differenza sostanziale sta nel fatto che – tendenzialmente – le persone in relazioni poliamorose la affrontano in modo diverso, grazie a comunicazione e negoziazione del consenso.
Come coltivare la compersione
La compersione è un’emozione e per questo non non potrai mai avere pieno controllo su di essa: non ne puoi forzare lo sviluppo, così come non hai motivo di colpevolizzarti se non la provi. Se stai pensando che ti piacerebbe provare un sentimento simile, ricorda che non si tratta di un’emozione che si instaura un momento all’altro, ma richiede di compiere un passo alla volta. Coltivare la compersione è un processo che necessita di tempo e lavoro su di sé, per questo devi concederti pazienza ed essere indulgente. Ciò puoi fare è costruire una strategia personale che ti supporti nella sua esplorazione. Sta a te creare e scoprire le condizioni che permettono il suo sviluppo.
Un primo passo per iniziare a lavorare sulla comunicazione, per creare un clima emotivo favorevole nella coppia, può essere una richiesta, rivolta a te stess* e al tu* partner: impegnarvi a rispettare i vostri bisogni. Qualcosa di più semplice a dirsi, che a farsi. Molto spesso riconoscere e comunicare i propri bisogni causa vergogna, o senso di colpa. La negoziazione delle reciproche necessità, però, permette di creare condizioni ottimali per ognuna delle persone coinvolte nell’esplorazione responsabile e consensuale dei confini della relazione.
Prova a riflettere su cosa significa per te la gelosia, su quali siano i tuoi modelli di riferimento e qual è l’influenza che hanno avuto su di te. Decostruire la mononormatività interiorizzata, appresa e rinforzata dalla nostra cultura nel corso di una vita non è sicuramente un processo immediato, né dovrebbe essere una forzatura… ma non è neppure impossibile.
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