Ottobre è stato il mese della prevenzione contro il cancro al seno. La diagnosi di tumore ha un impatto sulla vita delle persone e modifica diversi aspetti della quotidianità, inclusa la sessualità. È vero, in caso di diagnosi il primo pensiero non va ai rapporti sessuali, all’intimità con il partner e alle difficoltà che potranno esserci, tuttavia è importante prestare attenzione anche a questo importante aspetto della qualità di vita delle persone.

Secondo i dati della LILT- Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, i tumori della mammella rappresentano il 30% dei tumori maligni diagnosticati alle donne. Si stima che in Italia nel 2019 siano stati diagnosticati poco più di 53.000 nuovi casi, e la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è pari all’87%. L’evoluzione nelle cure e le importanti campagne di prevenzione hanno portato ad un aumento dell’indice di sopravvivenza. Tuttavia, i trattamenti possono portare le donne a esperire differenti effetti collaterali e una diminuzione della qualità di vita. Uno degli aspetti relativi alla quotidianità che può essere intaccato è quello relativo alla sessualità. Studi mostrano che circa il 60-70% delle donne che hanno avuto il tumore al seno hanno riscontrato problemi legati alla sessualità. Queste difficoltà sono relative all’immagine corporea, al desiderio sessuali e ai rapporti intimi. Possono derivare da alcune cure alla malattia, ad esempio chemioterapia, radioterapia o interventi chirurgici per rimuovere i tessuti malati. Parlare con il medico delle implicazioni delle cure sulla vita sessuale risulta essere importante già in fase di diagnosi. Il dialogo tra la paziente ed il partner, inoltre, consente la condivisone di timori e dubbi e aiuta nel superare insieme il momento di difficoltà.

L’immagine corporea

La diagnosi di tumore al seno spaventa. Ci si trova a dover gestire improvvisamente una nuova realtà, la paura nei confronti della malattia e delle cure utili alla guarigione. Si pensa anche alle conseguenze, così conosciute, delle cure, e a quello che può succedere al proprio corpo. La stanchezza e la caduta dei capelli, ad esempio, possono rendere difficile sentirsi attraenti e femminili. I cambiamenti del proprio corpo hanno un impatto nello stare con l’altra persona, ed in questo caso specifico, nello stare in intimità con il proprio partner. Una presa in carico psicologica, anche di coppia, può essere utile per affrontare questi importanti cambiamenti.

Disfunzioni sessuali

La situazione di forte stress e la stanchezza fisica derivanti dalle cure per il tumore al seno si ripercuotono sulla vita di tutti i giorni. Il desiderio sessuale diminuisce, anche a causa degli sbalzi ormonali dovuti ai trattamenti. Le terapie per curare il tumore possono causare anche alcuni problemi strettamente fisici che possono portare ad un’incapacità di provare piacere durante i rapporti sessuali o di provare dolore vaginale o vulvare. La secchezza vaginale può essere trattata, ad esempio, grazie all’uso di gel e preservativi lubrificanti. Il vaginismo, ossia la contrazione involontaria dei muscoli della vagina durante un rapporto sessuale, è un’altra delle problematiche spesso riscontrata dalle donne. È una condizione spesso dolorosa che non permette un approccio sereno all’intimità e al partner. In questo caso sembrano risultare particolarmente efficaci gli esercizi del pavimento pelvico o dilatatori vaginali.

Il ruolo dei professionisti dopo la diagnosi

Cosa aspettarsi da una diagnosi di cancro al seno? I medici e gli psicologi svolgono un importante ruolo nelle comunicazioni relative alla malattia, anche per quanto riguarda i risvolti sull’intimità e la sessualità. Studi mostrano che per i pazienti è importante essere messi al corrente, oltre che degli aspetti medici legati alla salute o ai trattamenti, anche dei cambiamenti sessuali. Tuttavia, nella pratica clinica spesso alle pazienti non viene menzionato il tema dell’intimità. La mancanza di comunicazione può portare le donne a sentirsi in difficoltà nel chiedere approfondimenti di questo genere. I dati di una recente ricerca mostrano infatti che solo il 40% delle donne che aveva necessità di richiedere un consulto sulle disfunzioni sessuali si è rivolta ad un professionista. È importante ricordarsi sempre di chiedere aiuto ad un professionista in caso di necessità.

Approfondimenti

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