Una consapevolezza necessaria per viversi la sessualità in serenità e salute

Riprendendo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la salute sessuale e riproduttiva comprende lo stato di benessere fisico, mentale e sociale, correlato al sistema riproduttivo e alle sue funzioni. Ognuno dovrebbe essere in grado di condurre una vita sessuale responsabile, soddisfacente e sicura; avere la capacità di riprodursi e avere la libertà di decidere se, quando e quanto possono farlo.

Aver cura della sessualità riproduttiva non è un’opzione, è fondamentale per impedire abitudini scorrette  e comportamenti dannosi che possano compromettere irreversibilmente le potenzialità riproduttive future e disagi di tipo psicologico e fisico.

Negli ultimi decenni si sono fatti molti passi verso una maggiore consapevolezza della sessualità, riproduttiva o ludica, ma i dati che emergono dalle varie statistiche non sono consolanti sulle reali competenze acquisite in materia dalle nuove generazioni (ma anche dalle generazioni precedenti).

Gli aspetti fondamentali della salute sessuale e riproduttiva riguardano lo sviluppo sessuale, l’adolescenza, i primi rapporti, la gravidanza, l’aborto, la violenza sessuale, le malattie sessualmente trasmissibili, la contraccezione, la salute durante la gravidanza e il parto, ecc.

Uno dei temi più sottovalutati, ad esempio, è quello della capacità procreativa, e quindi la possibilità di avere una gravidanza, che sottintende almeno tre aspetti: La consapevolezza della capacità riproduttiva e della fertilità, la consapevolezza delle dinamiche della riproduzione e le implicazioni psicologiche.

Emerge come la formazione su questi aspetti, delegata alle scuole, alle attività extra-scolastiche o alla ricerca (spesso online) personale dei singoli, non sempre sia supportata da metodi e competenze efficaci. Il ruolo della famiglia nel formare rimane fondamentale, ma la scarsa conoscenza dei temi espone le nuove generazioni ad ulteriore confusione, oltre a quella creata dall’utilizzo di mezzi di comunicazione scarsamente controllati (articoli on-line ecc.). Tutto questo si riflette in una importante forma di “analfabetismo sessuale” molto concentrato sull’atto e meno sugli aspetti di prevenzione, salute e progettualità.

Il tema della salute sessuale e riproduttiva sembra non essere supportato nemmeno dal punto di vista economico e politico, segnale della scarsa rilevanza data a questo argomento. Come spesso accade la prevenzione viene vista come un costo e non come un investimento.

In questo contesto toccherò gli aspetti maggiormente scontati ma, purtroppo, spesso poco conosciuti.

Gravidanza

Ogni anno centinaia di milioni di coppie vanno incontro a gravidanze non ricercate o desiderate, altre ricercano la gravidanza ma adottano comportamenti inadeguati. Molti ancora non conoscono il funzionamento di concepimento e gravidanza e altri sottovalutano le implicazioni psicologiche di una gravidanza non voluta o di una gravidanza affrontata in modo scorretto. La gravidanza non è un rischio o una risposta, ma dovrebbe essere una possibilità che si aggiunge alla coppia, matura, come coronamento di un progetto.

Ad esempio spesso non si conoscono quali abitudini influenzano la capacità riproduttiva:

  • Fumo: diminuisce la fertilità sia nelle donne che nell’uomo;
  • Alcol e altre sostanze psicotrope: hanno effetti di abbassamento della fertilità come il fumo;
  • Dieta: una dieta sana e bilanciata aumenta la fertilità;
  • Attività fisica bilanciata: come la dieta, aumenta la fertilità;
  • Età: con l’aumentare dell’età diminuisce la fertilità, l’apice si raggiunge, nella donna, tra i 20 e i 30 anni per poi subire un graduale calo fino alla menopausa, nell’uomo la qualità e la possibilità di fecondare diminuisce con l’età, anche se in maniera meno prevedibile rispetto alle donne.

Parto

Altro evento, che assume rilevanza spesso solo all’avvicinarsi di questo appuntamento, è il parto. Questo evento è tanto felice quanto traumatico; per il corpo della donna e del bambino è un evento critico, un enorme sforzo, che se non affrontato correttamente può avere numerose complicanze, nel mondo, infatti, ogni anno milioni di donne muoiono per complicanze dovute al parto.

Per limitare complicanze (traumi al nascituro, rischi per la salute della madre, ecc.) è sempre utile affrontare questo passo in strutture ospedaliere adeguate, riconosciute e con l’assistenza di personale preparato e che possa fornire le corrette informazioni.

Aborto

Nel 2006, in una ricerca coordinata dall’organizzazione mondiale della sanità, è emerso come 45 milioni di gravidanze non ricercate finiscano con l’aborto, 19 milioni di questi clandestini. Com’è facilmente comprensibile i rischi di queste pratiche, non ufficiali, sono molto alti. Sebbene l’aborto sia un diritto fondamentale per la tutela dalla salute psico-fisica della donna, non è un’opzione da considerare leggermente e dev’essere quindi approfondita prima di affrontarla.

L’aborto, secondo la legge 194/78, è una procedura applicabile entro 90 giorni dal concepimento, e può seguire due strade: quella chimica e quella strumentale.

La prima consiste nella somministrazione di farmaci, entro il 49° giorno dal concepimento, che bloccano lo sviluppo embrionale e inducono contrazioni dell’utero per consentirne lo svuotamento.

La seconda strada invece consiste nell’asportazione dell’embrione, possibile fino al 90° giorno dal concepimento, tramite la suzione o la rimozione (raschiamento).

E’ possibile l’aborto dopo il 90° giorno solo nei casi in cui via sia un rischio concreto per la vita della donna o per la sua salute psico-fisica. Avviene comunque entro le 24 settimane di gestazione.

Da un punto di vista psicologico i rischi di tale scelta variano da persona a persona, ma sono da tenere sotto attenta osservazione in quanto non sempre una concreta volontà di abortire corrisponde poi ad uno stato psichico favorevole.

Contraccezione

Purtroppo il tema contraccezione è qualcosa che molti sembrano conoscere ma che all’evidenza dei fatti  dimostra le carenze politico-educative. Non è solo questione di evitare la gravidanza, ma anche l’evitamento del rischio di malattie sessualmente trasmissibili, che con il posticiparsi dell’esclusività sessuale di coppia ha aumentato, nel tempo, le occasioni di entrare a contatto con partner rischiosi per la salute.

Basti pensare, ad esempio, alla pratica del coito interrotto: nonostante sia riconosciuto come pratica non efficace ad evitare concepimento e malattie, nel 2019 viene praticato ancora da più del 20% degli studenti universitari. Nonostante una grande maggioranza dei giovani utilizzi metodi contraccettivi efficaci (profilattico, pillola o altri) questo dato fa comprendere come la consapevolezza sessuale sia ben lungi dall’essere generalizzata.

I metodi maggiormente diffusi consistono in:

  • Profilattico;
  • Pillola contraccettiva, anello, cerotti, ecc;
  • Spirale;
  • Coito interrotto;
  • Calcolo dei giorni fertili.

Solo il primo metodo permette una tutela della salute sessuale e fisica, per una separazione meccanica tra i genitali, mentre gli altri non sono efficaci nell’evitamento delle malattie sessualmente trasmissibili. Sono invece molto efficaci, per evitare il rischio di gravidanze non desiderate, i primi 3, mentre coito interrotto e calcolo dei giorni fertili espongono a molte possibilità di concepimenti non voluti e alla trasmissione di malattie.

Avere una maggiore consapevolezza della salute riproduttiva non è un’aggiunta, ma è la base per viversi la sessualità nella sua completezza.

Fonti