Come psicologa che si occupa di affettività e sessualità, spesso tra i pazienti rilevo la necessità di avere risposta alla seguente domanda: dottoressa, la mia vita sessuale è normale”?

Chiediamo infatti ai nostri amici circa la loro attività sessuale, ci confrontiamo con le informazioni che recuperiamo online. E un tema che spesso emerge è quello dedicato alla frequenza dei rapporti sessuali. Ci chiediamo, insomma, se facciamo abbastanza sesso.

Al giorno d’oggi confrontarsi con lo “standard” è ormai diventando un’abitudine in molti campi di vita e la sessualità non è da meno. Ma cosa succede se non rientriamo nello standard?

Ecco che arrivano le preoccupazioni. La mia relazione è normale? C’è qualcosa che non va? Forse la coppia non funziona più?

Prima che i dubbi emergano, facciamo quindi un po’ di chiarezza.

Davvero si può parlare di “normalità” nella sessualità?

Chiariamo un punto: non esiste una “norma” nella sessualità. “A qualcuno piace caldo” diremmo con Tony Curtis e la meravigliosa Marilyn. E anche nel sesso è proprio così: ad alcuni piace kinky e ad altri piace vanilla. Ad alcuni piace stare sotto le coperte a lungo a coccolarsi mentre ad altri piace “mordi e fuggi”. La verità è che ognuno di noi è differente, con i propri gusti e desideri. E non c’è niente di “strano” o di “non conforme”. Ecco perché i numeri vanno “presi con le pinze”. Di questo ne è convinta anche l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), che recentemente in un interessante estratto sulla salute sessuale, ha dichiarato come “il benessere sessuale può essere misurato solamente come ‘salute sessuale auto-percepita’, che include l’essere a proprio agio e/o soddisfatti […] e la capacità di proteggere e migliorare la salute sessuale”. Se proprio quindi vogliamo trovare una definizione di cosa sia “normale” nella sessualità, possiamo quindi dire che piò essere considerato normale tutto ciò che ci rende appagati.

Oltre la statistica: cosa ci dicono i numeri e la necessità di contestualizzarli

Secondo la U.S. General Social Survey, che raccoglie da oltre 40 anni i dati sugli usi e i comportamenti sessuali delle persone americane, ed altre recenti ricerche europee, in media le coppie che si trovano in una relazione stabile hanno un rapporto sessuale alla settimana. Anche in Italia ci allineiamo al resto del mondo: una recente indagine promossa dalla Società Italiana di Urologia (SIU) e dall’Associazione Ginecologi Ospedalieri Italiani (Aogoi) ha analizzato i dati di 3000 persone, confermando una media di due rapporti a settimana. Più difficile invece indagare se ad un certo tipo di frequenza sia possibile associare un miglioramento del benessere della coppia. Sembra infatti che superare questi ritmi non sempre aumenti il grado di felicità e soddisfazione nella coppia, ma si tratta di indagini effettuate su dati aggregati, che non riflettono le specificità e le caratteristiche di ogni individuo. Ma soprattutto, i numeri e le statistiche necessitano di essere contestualizzati, tenendo conto della personale storia di vita di ognuno. Sono infatti diversi i fattori che possono entrare in gioco nella frequenza dei rapporti.

Tra questi vi sono:
  • L’età: con l’aumentare dell’età infatti, la frequenza con cui si hanno rapporti sessuali diminuisce. Le cause variano a seconda del genere: per gli uomini infatti sembra essere impattante la propria condizione fisica mentre nelle donne sembra che siano maggiormente i fattori emotivi ad essere implicati nella diminuzione della frequenza con cui si hanno i rapporti. Per un approfondimento su come cambia la sessualità nelle donne dopo i 40 anni puoi leggere qui.
  • Assunzione di farmaci: l’utilizzo di alcuni farmaci può causare, tra gli effetti collaterali, diminuzione del disturbo sessuale e disfunzioni sessuali.
  • La nascita di un figlio e la presenza di bambini a casa: la nascita di un figlio può condurre a difficoltà nella vita di coppia, spesso con ricadute nella sfera sessuale. Inoltre, anche laddove le difficoltà non sono presenti, le occasioni per avere un po’ di privacy con il/la proprio/a compagno/a spesso si riducono se i bambini sono presenti in casa.
  • Lo stress: eventi molto stressanti portano ad una modifica dell’assetto neuroendocrino, con conseguenze anche molto negative sull’attività sessuale. Ne avevamo parlato qui.
  • Diminuita attrazione o calo del desiderio: a volte, ciò che accade è che per svariati motivi ci sia un calo del desiderio sessuale. Oppure, la ragione della diminuita attività sessuale è che il partner non ci attrae più come un tempo
  • Eventi di vita: traumi, cambiamenti esistenziali, nuove relazioni possono avere una ricaduta sulla propria attività sessuale.

Che fare quindi? Suggerimenti e consigli per superare lo stallo e riprendere la vita sessuale di coppia

Se è vero che non esiste uno standard da rispettare sul numero di volte in cui facciamo l’amore con il/la nostro/a partner, se si ritiene di trovarsi in una fase “di stallo” alcuni suggerimenti possono essere d’aiuto.

  • Programmare i propri incontri: so che può sembrare davvero poco romantico, ma a volte nella frenesia della nostra quotidianità il tempo spesso scorre senza che si possa trovare un tempo da dedicare alla sessualità di coppia. Programmare un momento in cui dedicarsi completamente l’uno/a all’altro/a permetterà di creare un’occasione di incontro che altrimenti si perderebbe nel tram-tram di tutti i giorni.
  • Condividi le tue fantasie: sei in grado di condividere le tue fantasie col tuo/a partner? Spesso la comunicazione di ciò che ci piace e di ciò che ci eccita può risultare difficoltosa nella coppia, ma condividere le proprie fantasie ed i propri desideri può portare a sperimentare nuovi modi di fare l’amore. Se ti interessa questo argomento puoi approfondire qui.
  • Sii romantico/a. Più il tempo avanza e più il rapporto si solidifica ma ahimè, spesso quei gesti romantici e quelle carinerie che caratterizzavano il periodo iniziale vanno un po’ perdendosi. Come pensi che possa reagire il/la tuo/a partner nel trovare un piccolo regalo di ritorno a casa, senza un motivo preciso? E cosa ne dici di pianificare un’attività divertente da fare insieme? La complicità in una coppia è fondamentale e va sempre coltivata. Ne avevamo parlato qui se sei interessato/a ad approfondire.

Se hai già provato questi suggerimenti e ancora senti che vorresti migliorare la vita sessuale della coppia anche nell’aspetto della frequenza dei rapporti, forse confrontarsi con uno psicologo sessuologo può essere d’aiuto. Come abbiamo visto in introduzione, non è tanto il rispondere ad un determinato standard ad essere indice della salute della nostra relazione, quanto come ci sentiamo in essa. Può essere infatti che, nella diminuita frequenza dei rapporti sessuali di coppia, ci siano dei motivi che necessitano di essere approfonditi con un professionista. Per capire se (e come) sia possibile tornare a vivere la sessualità nel modo più appagante possibile.

 

Referenze:

Measuring sexual health: conceptual and practical considerations and related indicators. World Health Organization 2010.

https://gss.norc.org/

Blanchflower, D. G., & Oswald, A. J. (2004). Money, sex and happiness: An empirical study. Scandinavian Journal of Economics, 106, 393–415. doi:10.1111/j.1467-9442.2004.00369.x

Karraker, A., DeLamater, J., & Schwartz, C. R. (2011). Sexual frequency decline from midlife to later life. Journals of Gerontology Series B: Psychological Sciences and Social Sciences, 66(4), 502-512.

Muise, A., Schimmack, U., & Impett, E. A. (2016). Sexual frequency predicts greater well-being, but more is not always better. Social Psychological and Personality Science, 7(4), 295-302.